La giornata della donazione del sangue a livello regionale che, quest'anno, si è svolta a Lucca è stata occasione per stilare un bilancio ma anche tracciare le rotte future del sistema trasfusionale, mettendo una ad una a fuoco le sfide all’orizzonte: competenze ed organizzazione delle strutture sanitarie, il valore e l’importanza di un dono gratuito, il ruolo fondamentale delle associazioni di volontariato.
"I numeri - si legge in una nota della Giunta regionale - sono incoraggianti, almeno in Toscana. Dopo la pandemia, il 2023 è stato un anno di ripresa. Sono state infatti superate le 206 mila donazioni nella regione, quarantacinque ogni mille residenti (solo per la produzione di globuli rossi) più dell'obiettivo nazionale fissato a quota quaranta. Un successo il cui primo merito va ai 116 mila donatori attivi nel corso dell’anno".
Ma c'è di più visto che anche il trend in Toscana registrato nei primi mesi del 2024 è positivo.
Ci sono però ancora delle criticità di carattere demografico (ma non solo) che non possono essere trascurate: i donatori invecchiano e chi, tra diciotto e quarantacinque anni, li dovrebbe sostituire diminuisce. Il passaggio generazionale non è sufficiente. C’è poi la questione dell’estate, periodo in cui si registra un calo fisiologico delle donazione e il sangue inizia a scarseggiare. Tuttavia in Toscana nel 2023, grazie al lavoro attento e coordinato di tutti gli attori del sistema sangue toscano non si sono registrate situazioni di emergenza e il sistema sangue ha operato in autosufficienza.