La produzione industriale a Lucca, Pistoia e Prato continua ad essere in recupero, ma rimane grande preoccupazione per il futuro: è il giudizio di Confindustria Toscana Nord, sui dati relativi al 2° trimestre 2022.
In particolare, il livello della produzione tra aprile e giugno di quest'anno segna +3,7% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Diverso però l’andamento tra le tre province, con Lucca e Pistoia più stabili (rispettivamente +1,8% e +0,7%), mentre Prato, il territorio che nella pandemia aveva perso di più e che aveva quindi più terreno da recuperare, segna un buon +8,8%.
A Lucca registrano ancora un segno meno le prestazioni della moda e della chimica-plastica. Spicca invece l’andamento del settore metallurgico; positivi anche i dati relativi alla meccanica, nautica , alimentare, lapideo e carta.
Per quanto riguarda Pistoia sono in calo le prestazioni di chimica-plastica, alimentari e soprattutto arredamento, che include anche i materassi: settori però - spiegano da confindustria- che vengono da stagioni con prestazioni 2021 molto buone. Fra gli altri settori si segnalano le ottime prestazioni del calzaturiero, seguito dall'abbigliamento-maglieria, carta-cartotecnica, metalmeccanica. Stabile a Pistoia il settore del tessile, che invece a Prato registra un incremento a due cifre, seguito da un buon incremento anche del meccanotessile.
Il sistema produttivo pratese, complessivamente, riprende quota, ma a trainarlo sono settori particolarmente energivori, che quindi soffrono molto del rincaro dell’energia.
L’incremento dei prezzi di energia, gas e materie prime e l'evoluzione del quadro economico-politico nazionale ed internazionale preoccupano però le imprese, per quanto riguarda il futuro…