Alla sede ANMIL di Pistoia in occasione della Giornata Internazionale della Donna, che si svolgerà un incontro sullo studio “Diritti delle donne, rischi infortunistici e tutela del lavoro”.
Numerosi provvedimenti normativi e regolatori, finalizzati a contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, hanno interessato gli ambienti di lavoro. In particolare, tra i primi provvedimenti adottati, spiccano le regole precauzionali di contenimento del contagio nei luoghi di lavoro ad opera dei Protocolli condivisi con le parti sociali, nonché le norme sulla sorveglianza sanitaria eccezionale per i lavoratori fragili. In secondo luogo, il perdurare dell’emergenza pandemica ha orientato il legislatore all’estensione dell’obbligo di green pass (ordinario e rafforzato) nei luoghi di lavoro, nonché all’introduzione progressiva dell’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori.
Quest’anno, dunque, l’ANMIL ha voluto rendere omaggio alle donne che hanno continuato a lavorare per contribuire a resistere in questa pandemia, dedicando loro questo studio che mette in luce come il contesto socio-economico abbia reso travagliata anche la fisionomia del fenomeno infortunistico. Secondo i dati elaborati dall’INAIL, con riferimento al consuntivo 2020-2021, nel biennio sono stati denunciati complessivamente circa 191.000 infortuni da infezione da Covid in ambito lavorativo; di questi ben 130.000, pari al 68,3% del totale, hanno colpito la componente femminile, contro il 31,7% di quella maschile. La situazione si capovolge nel caso di infortuni mortali: 811 casi in complesso, di cui 669 hanno colpito gli uomini (82,5%) e 142 le donne (17,5%).
Leonardo Cecconi