il concordato preventivo cosiddetto in bianco, è questa la soluzione caldeggiata dalla giunta regionale per scongiurare il fallimento delle Terme di Montecatini, potrebbe non essere possibile. A sollevare dubbi di inammissibilità il pubblico ministero Linda Gambassi nell'udienza che si è tenuta ieri, 11 ottobre, per valutare le decisioni da prendere sulle istanze di liquidazione giudiziale presentate dal pool di banche e dal collegio dei sindaci revisori.
Le perplessità del Pm sono legate al fatto che le Terme SpA non hanno approvato i bilanci relativi al 2020 e al 2021, anche se firmati e depositati dall'amministratore unico Alessandro Michelotti.
Ci sarebbe, a tale proposito, un precedente che potrebbe portare punti a favore della società termale. Una sentenza della Cassazione dello scorso febbraio che ha accolto un'istanza di concordato con bilanci, appunto, presentati ma non approvati.
L'istanza di fallimento era stata depositata dai creditori, il pool di banche, con circa 27 milini di credito nei confronti di teme spa e dai revisori contabili della stessa società.
Come è noto la Regione si è detta disponibile ad acquistare lo stabilimento Tettuccio ad una cifra che si aggira intorno ai 9 milioni di euro. Il comune, metterebbe a disposizione invece 2 milioni per entrare in possesso dello stabilimento delle Terme Tamerici.
Insieme a questo la Croce Rossa, tramite l'affitto del ramo d'azienda, quindi in continuità dell'attività termale, subentrerebbe nella gestione delle Terme Redi.