• Consiglio di Stato: opere di Marini possono lasciare Pistoia


    30/05/2023

    Il Consiglio di Stato ha annullato il vincolo pertinenziale delle Opere di Marino Marini al Palazzo del Tau di Pistoia.


    Riformando la sentenza del TAR della Toscana, che in primo grado aveva dato ragione al vincolo apposto dal Ministero dei Beni Culturali, su proposta del Soprintendente pro tempore Andrea Pessina, il Consiglio di Stato ha annullato il vincolo che sin dall’11 novembre 2019 ha costretto la Fondazione a mantenere e custodire le Opere di sua proprietà inell’edificio pistoiese di Corso Fedi, attualmente non a norma.

    A darne notizia, con una propria nota, è la stessa Fondazione Marino Marini di Firenze che adesso non ha più vincoli nel portare via da Palazzo del Tau tutte le opere di sua proprietà.

    Il Consiglio di Stato – si legge nella nota del Presidente Carnicini - dà atto alla Fondazione di aver cercato una soluzione condivisa, che forse si sarebbe potuta trovare, se il Sindaco Tomasi non avesse inspiegabilmente e pervicacemente – forse perché malamente consigliato – solo e soltanto insistito sul vincolo ora annullato”.


    Così si esprime nella sentenza il Consiglio di Stato:

    “…nel quadro dell’odierno pluralismo istituzionale, pur essendo un ente privato, la fondazione … persegue in autonomia finalità pubbliche. Il controverso e controvertibile vincolo di pertinenzialità culturale imposto, ex cathedra, con il decreto culturale impugnato … non ha tenuto in alcuna considerazione la situazione di fatto che aveva ragionevolmente indotto la Fondazione a valutare la possibilità di allocare in altra sede le opere custodite a Pistoia, stante la conclamata inidoneità del Palazzo ed ex Chiesa del Tau alla fruizione di esse…”

    Pertanto – prosegue la nota di Carnicini - nonostante lo schieramento avverso composto dalla Regione Toscana, dal Comune di Pistoia e – per motivi non ancora chiariti – dal rappresentante di Intesa San Paolo, il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Fondazione, giudicando fondato l’appello di una “formazione sociale no profit istituita – nella cornice del principio di sussidiarietà – per soddisfare interessi pubblici primari che pertengono al regime delle opere d’arte di interesse culturale…. Natura, ruolo e funzioni dell’ente che, effettivamente, l’amministrazione procedente non ha sufficientemente considerato….”.


    “Ora è tempo che la Fondazione dica cosa vuole fare, noi siamo pronti a collaborare come già detto”. Questa la risposta del Sindaco Alessandro Tomasi alle parole dell’Ente fiorentino, che sottolina come da mesi il Comune abbia proposto come luogo alternativo per l’esposizione delle opere, il Convento di San Lorenzo.

    “Come sindaco – prosegue Tomasi - ribadisco la piena disponibilità ad offrire, per la valorizzazione dell'opera del Maestro, uno dei luoghi di esposizione più belli del territorio, su cui stiamo per intervenire.

    Nel caso in cui, come conseguenza a questa sentenza, la Fondazione volesse invece privare la nostra città delle opere del Mastro è chiaro che questa sarebbe una prospettiva considerata inaccettabile. Adesso è l'ora della chiarezza e della collaborazione”.



    Redazione TG60

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