Nella Sala Maggiore del duecentesco Palazzo di Giano, è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra Il Comune di Pistoia ed il Comando Provinciale della Guardia di Finanza, volto a rafforzare la tutela della legalità, in materia di corretto impiego dei fondi pubblici, con particolare riguardo a quelli messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’accordo siglato dal Sindaco, dott. Alessandro Tomasi, e dal Comandante Provinciale, Colonnello Stefano Lampone, si affianca a quello già stipulato, nel febbraio scorso, tra la Guardia di Finanza e la Provincia di Pistoia, innestandosi in un percorso virtuoso di sempre più capillari ed efficaci sinergie istituzionali con gli Enti locali, che consentono di potenziare ulteriormente il presidio assicurato dal Corpo a tutela dell’attuazione del PNRR ed a garanzia che queste ingenti risorse raggiungano gli obiettivi di rilancio e di rafforzamento strutturale dell’economia del Paese.
In questo modo, è stato creato, nel rispetto delle rispettive prerogative istituzionali, un canale di comunicazione prioritario attraverso il quale il Comune potrà inoltrare al Comando Provinciale circostanziate segnalazioni su possibili irregolarità, frodi e violazioni di natura economico-finanziaria, di cui dovesse venire a conoscenza quale soggetto destinatario finale/beneficiario/attuatore o quale stazione appaltante.
Il Comune, inoltre, metterà a disposizione della Guardia di Finanza i dati e le informazioni in proprio possesso, sugli interventi, sui realizzatori e sugli esecutori degli interventi finanziati dal PNRR, onde consentire alle Fiamme Gialle di sviluppare autonome attività di analisi volte a prevenire ed eventualmente reprimere fenomeni fraudolenti e/o tentativi di infiltrazione criminale.
Il Comando Provinciale, quindi, laddove gli accertamenti facessero emergere situazioni irregolari, comunicherà al Comune, entro i limiti imposti dalle vigenti normative e limitatamente alle informazioni necessarie l’esercizio della relativa azione amministrativa, le risultanze emerse dai propri interventi.
Il protocollo prevede, anche, la possibilità di organizzare momenti formativi comuni, al fine di favorire la condivisione e la diffusione delle migliori procedure operative, anche in tema di collaborazione attiva antiriciclaggio e segnalazione delle operazioni sospette, nonché di affinare la capacità di individuare gli indicatori di potenziali anomalie.