La stagione della Estra Pistoia non possiamo che paragonarla ad una lunga agonia. Agonia che domenica potrebbe avere la parola fine in quanto, una eventuale sconfitta a Venezia, significherebbe retrocessione matematica.
Che alla fine non sarebbe il peggiore di tutti i mali se ci fossero le basi per una ripartenza, ma tra una rateizzazione ed un debito, il Pistoia Basket galleggia in un mare turbinoso ed un futuro tutto da scrivere, che al momento non possiamo certo definire roseo.
I momenti da ricordare saranno ben pochi; il cuore e l'attaccamento dimostrato dal gruppo degli italiani, l'amore dei tifosi e della Baraonda Biancorossa per i propri colori, l'espulsione di Okorn contro Varese, la maglia strappata di Paschall, quasi 400 appassionati ad attendere la squadra dopo la vittoria a Napoli, che aveva ridato speranze di salvezza.
Ma troppe sono le pagine da dimenticare, prima fra tutte l'accoppiata Ron e Maverick Rowan che, al pari di Attila, sono stati il flagello di una società che l'anno precedente aveva sorpreso l'Italia in senso positivo; e destino beffardo vuole che nella settimana che probabilmente decreterà la retrocessione biancorossa, sia il compleanno proprio dell'ex marine Ron, ormai bandito dal cuore dei tifosi ed esiliato nemmeno Napoleone.
Mentre la famiglia Rowan festeggia in Florida, una città stenta ancora a capire tutte le dinamiche che hanno portato ad un lento ed inesorabile scivolamento verso il basso di una società ed una squadra, che per anni sono stati orgoglio, vanto e gloria.
E quindi non resta che assistere da spettatori ad una fase finale di stagione mai cosi equilibrata in testa alla classifica, che non vedrà solo Milano e Bologna avere potenzialità per giocarsi il titolo, perchè le due potenze del basket italiano dovranno vedersela con Brescia, Trento e soprattutto una Trapani ambiziosa, entusiasta e molto competitiva.
Se è vero che con l'impegno si fa quello che si può, ma con la passione si fa quello che si vuole, Pistoia è la piazza giusta per rinascere dalle ceneri come ci insegna l'araba fenice, simbolo di immortalità, resilienza e speranza.
Leonardo Cecconi