La Guardia di Finanza di Cremona ha scoperto una associazione per delinquere finalizzata a reati di bancarotta fraudolenta, auto riciclaggio, fatture false per 7 milioni di euro, crediti fittizi per 600mila euro; individuati 339 lavoratori irregolari e sequestrati beni per oltre 1.5 milioni di euro.
I provvedimenti sono stati disposti dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brescia a carico di 4 società di capitali e 3 persone fisiche.
Questo a fronte dei gravi indizi che sarebbero emersi dalle indagini sull’esistenza di una associazione per delinquere costituita da 3 imprenditori edili di Castelcovati (Bs) che avrebbero gestito 3 società, intestate a “prestanome” compiacenti ed aventi sede legale presso indirizzi inesistenti di San Bassano (Cr), Crema (Cr) e Pistoia, dedite all’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni oggettivamente inesistenti al fine di compensare indebitamente il corrispondente credito Iva fittizio per il versamento delle ritenute IRPEF e dei contributi previdenziali gravanti sulle retribuzioni degli operai edili.
"Di fatto – si legge nel comunicato della Guardia di Finanza – tali aziende sarebbero state utilizzate quali “serbatoi di manodopera” al fine di fornire i lavoratori alla società “sana” del gruppo avente sede in Castelcovati (BS), mediante l’emissione di fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, così somministrando illecitamente la manodopera in difetto delle autorizzazioni di cui al D.Lgs. 276/2003 ed eludendo i limiti di cui al D.Lgs. 81/2015 (atteso che le imprese somministranti, privedi reale consistenza aziendale, erano in realtà gestite dalla società ricevente)".
"L’attività investigativa, scaturita dalle attività di controllo fiscale eseguite a carico delle due imprese cremonesi, ha consentito di ricostruire le condotte illecite che il sodalizio criminale avrebbe realizzato dal 2020 in avanti. Si tratterrebbe, infatti, di fatture per operazioni inesistenti per circa 7 milioni € (di cui 4.8 milioni € oggettivamente inesistenti e 2.2 milioni € soggettivamente inesistenti), indebita compensazione di crediti d’imposta inesistenti per 600 mila €, illecita somministrazione di 339 lavoratori dipendenti per gli anni 2021, 2022 e 2023 e relative sanzioni amministrative per l’importo complessivo di circa 850 mila €".
"Le tre imprese sono state poste in Liquidazione Giudiziale dal Tribunale di Brescia ed il relativo approfondimento investigativo ha evidenziato delle condotte di bancarotta fraudolenta patrimoniale in relazione alla distrazione di beni aziendali che sarebbe stata perpetrata per 1.4 milioni €, inoltre parte di tali somme".
Redazione TG60