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100 tonnellate di rifiuti tessili smaltite illecitamente, prevalentemente in sacchi neri o in balle, stipate in capannoni abbandonati, all’insaputa dei proprietari, ma anche lungo strade (come via Panconi, via Forra Castelnuovo del Comune di Serravalle Pistoiese o via Gradi e gli argini del torrente “Stella” nel Comune di Quarrata, o persino in aree naturalistiche di pregio tra i comuni della Piana Pistoiese e quelli pratesi.
A scoprire quella che gli inquirenti hanno definito una “ben strutturata organizzazione criminale, composta per lo più da persone di origine campana stabilmente residenti o domiciliati tra Pistoia e Prato, è stata la Procura di Firenze, direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, attraverso una complessa ed articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Firenze, che ha avuto inizio nel febbraio del 2023 e si è protratta per diversi mesi.
11 le perone coinvolte più tre società operanti nel settore tessile e gestite da cittadini italiani e cinesi, accusate di smaltire illecitamente gli scarti tessili in una vera e propria filiera del commercio illecito di rifiuti che ricomprendeva la fase di consegna, ricezione, trasporto e smaltimento abusivo.
In particolare, partendo dal centro nevralgico delle attività illecite di Montemurlo e Prato, sono stati coinvolti i comuni di Quarrata, Serravalle Pistoiese, Pistoia e la stessa città di Prato, dove sono stati individuati i siti di produzione e abbandono.
Per il trasporto, redigevano una falsa documentazione indicante inesistenti società utilizzate per noleggiare mezzi con cui trasportare i rifiuti, tra cui un muletto, che nel tragitto venivano preceduti spesso da una “staffetta” per evitare controlli da parte delle forze di polizia
La loro attività si era particolarmente intensificata nelle settimane e mesi successivi all’alluvione del novembre 2023, considerata come una ghiotta opportunità per disfarsi più facilmente dei “sacchi neri”.
Alle persone coinvolte è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Sono ritenute responsabili a vario titolo del reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva
A scoprire quella che gli inquirenti hanno definito una “ben strutturata organizzazione criminale, composta per lo più da persone di origine campana stabilmente residenti o domiciliati tra Pistoia e Prato, è stata la Procura di Firenze, direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo, attraverso una complessa ed articolata attività investigativa condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Firenze, che ha avuto inizio nel febbraio del 2023 e si è protratta per diversi mesi.
11 le perone coinvolte più tre società operanti nel settore tessile e gestite da cittadini italiani e cinesi, accusate di smaltire illecitamente gli scarti tessili in una vera e propria filiera del commercio illecito di rifiuti che ricomprendeva la fase di consegna, ricezione, trasporto e smaltimento abusivo.
In particolare, partendo dal centro nevralgico delle attività illecite di Montemurlo e Prato, sono stati coinvolti i comuni di Quarrata, Serravalle Pistoiese, Pistoia e la stessa città di Prato, dove sono stati individuati i siti di produzione e abbandono.
Per il trasporto, redigevano una falsa documentazione indicante inesistenti società utilizzate per noleggiare mezzi con cui trasportare i rifiuti, tra cui un muletto, che nel tragitto venivano preceduti spesso da una “staffetta” per evitare controlli da parte delle forze di polizia
La loro attività si era particolarmente intensificata nelle settimane e mesi successivi all’alluvione del novembre 2023, considerata come una ghiotta opportunità per disfarsi più facilmente dei “sacchi neri”.
Alle persone coinvolte è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari. Sono ritenute responsabili a vario titolo del reato di attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva