PISTOIA - Alba movimentata al campo nomadi “ex campo di volo” di Pistoia.
I Carabinieri hanno, infatti, arrestato 4 persone ritenute responsabili della realizzazione e gestione della maxi discarica abusiva di rifiuti sequestrata tra il 23 e il 30 maggio scorso.
Oltre 20 operatori tra militari dell’Arma dei Carabinieri appartenenti al Gruppo per la Tutela dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di Roma e al locale Comando Provinciale, insieme ad agenti del Comando della Polizia Municipale del Comune di Pistoia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip (il Giudice delle Indagini Preliminari) del Tribunale di Firenze su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia dello stesso capoluogo toscano Firenze… arrestando 4 indagati, ritenuti responsabili a vario titolo e con diverso ruolo e compito di aver posto in essere “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti, gestione illecita di rifiuti e realizzazione di discarica abusiva”.
L’esecuzione dei provvedimenti (due custodie cautelari in carcere e due arresti domiciliari) arrivano come conseguenza delle indagini iniziate nel maggio scorso (e le immagini si riferiscono proprio a questa operazione) quando, su delega della Procura Distrettuale Antimafia di Firenze, vennero effettuati una serie di perquisizioni e sequestri.
L’attività investigativa aveva così fotografato condotte illecite che si erano svolte nel tempo, con specifica reiterazione, tra il settembre 2023 e il settembre 2024.
Proprio per questo il 23 maggio erano state sequestrate delle aree di terreno limitrofe al “campo”, dell’estensione di oltre 3 ettari, dove gli indagati avevano realizzato una “discarica abusiva” di rifiuti urbani e speciali, molti dei quali di natura pericolosa (tra cui amianto, lana minerale, scarti di pelle, pneumatici, bombolette di CO2, bombole del gas, bombole di elio, toner esausto, guaine, tubi al neon, vernici contaminate, acidi, solventi e R.A.E.E. tra apparecchi refrigeranti, monitor, TV ed altri elettrodomestici ed altre tipologie), che in più occasioni erano anche stati fatti oggetto di “roghi”, con lo scopo di smaltirli illecitamente.
In tale circostanza, dopo che nell’immediatezza era stato accertato che, oltre alle aree già individuate e sequestrate, la “discarica abusiva” proseguiva anche oltre invadendo ulteriori 2.500 mq di terreno di proprietà di privata – sui quali erano stati abbandonati ulteriori ingenti quantitativi di rifiuti anche pericolosi in cumuli alti oltre 5 metri ormai ricoperti da fola vegetazione, stimati in almeno 100 tonnellate -, si è reso necessario ricorrere all’adozione di un ulteriore Decreto di sequestro emesso dalla Procura Distrettuale Antimafia, a cui hanno dato esecuzione i militari dell’Arma e gli Agenti della Polizia Municipale di Pistoia, così perimetrando definitivamente le aree della discarica, anche allo scopo di inibire ulteriori abbandoni di rifiuti.
Il provvedimento cautelare eseguito è stato emesso dal GIP di Firenze dopo che gli indagati sono stati sentiti nel corso dell’interrogatorio di garanzia preventivo, ritenendo sussistenti i “gravi indizi di colpevolezza” in ordine al delitto di “attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti”, così come ipotizzato nella richiesta di applicazione di misure cautelari personali avanzata dalla Procura Distrettuale Antimafia di Firenze, oltre al rischio di reiterazione di commettere fatti analoghi a quelli sin qui ipotizzati in via cautelare, proprio in ragione della reiterazione di fatti illeciti nel tempo, e della caratteristiche organizzate della condotta illecita.
Agli indagati sono stati sequestrati anche 3 veicoli utilizzati per effettuare i trasporti illegali dei rifiuti.
Si rappresenta altresì per completezza di informazione, avuto riguardo agli interessi ambientali riflessi alla vicenda investigativa, allo scopo di garantire la regolarità delle operazioni di bonifica del sito di stoccaggio abusivo di rifiuti, anche pericolosi, l’Autorità Giudiziaria ha già autorizzato la prosecuzione delle operazioni di “smaltimento dei rifiuti e di caratterizzazione delle matrici ambientali”, sotto la stretta e rigorosa vigilanza degli organi di p.g. preposti alla Tutela dell’Ambiente.
E’ doveroso sempre ricordare che per gli indagati, seppur cautelati, vale il principio di presunzione di innocenza, in quanto la prova della responsabilità penale degli stessi in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata nel corso del procedimento nelle forme e con regole previste dal codice di rito.