PISTOIA - 14 indagati, 2 misure cautelari, 17 aziende operanti nella grande distribuzione coinvolte, 2 milioni di euro sequestrati agli indagati e alle imprese coinvolte, tra cui un complesso di 4 noti ristoranti attivi tra Firenze, Campi Bisenzio e Rosignano Marittimo, uno dei quali gestito da un noto chef televisivo di rilievo nazionale;
E’ l’esito di una recente operazione della Guardia di Finanza di Pistoia che, a seguito di una denuncia, ha fatto emergere un sistema di frode fiscale e sfruttamento del lavoro che ha coinvolto ben 103 lavoratori, molti dei quali reclutati approfittando del loro stato di bisogno e sottoposti a condizioni di vero e proprio sfruttamento: contratti senza o con pochissime garanzie, ore di straordinario oltre il limite consentito, nessun riconoscimento del riposo minimo giornaliero, nessuno scatto di anzianità.
Il sistema di frode, messo in atto tra il 2019 e il 2023 era così strutturato: una prima azienda otteneva l’appalto per l’erogazione di alcuni servizi alla grande distribuzione. Questa risultava però del tutto priva di dipendenti (così da non avere obblighi contributivi né alcun costo legato al personale), pertanto subappaltava il servizio ad una seconda impresa – una cooperativa – i cui soci (o gestori di fatto) erano spesso le stesse persone della prima azienda, coprendo così illecite prestazioni di manodopera con contratti di facchinaggio o di ristorazione.
Il tutto per un giro di fatture tra prima impresa e cooperativa di 10 milioni e mezzo di euro e 2 milioni di iva evasa.
Una coppia, uomo e donna conviventi, i principali indagati, uno – pregiudicato per diversi reati di natura fallimentare e tributaria e interdetto all’attività di impresa – in misura cautelare ai domiciliari, l’altra con obbligo di dimora. Intorno a loro altre 12 persone indagate, tra prestanome, teste di legno, soci, professionisti.
Sfruttamento e frode. 103 lavoratori coinvolti
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