FIRENZE - Daniele Maiorino è stato condannato a 24 anni di reclusione per l’omicidio del cognato e vicino di casa Alessio Cini.
L’accusa aveva chiesto l’ergastolo. La difesa l’assoluzione.
La Corte d’Assise di Firenze, dopo ore di Camera di Consiglio non ha accolto interamente né l’una nell’altra parte, definendo Maiorino colpevole, ma senza l’aggravante della crudeltà.
I fatti risalgono alla mattina dell’8 gennaio dello scorso anno, quando il 57enne originario di Prato fu trovato morto e semi carbonizzato nel giardino della sua abitazione a Ponte dei Bini, nel comune di Agliana.
Dopo un paio di settimane di indagini gli inquirenti individuarono Maiorino come responsabile del delitto, basando le loro tesi su alcuni elementi chiave: il primo tra questi un discorso intercettato, fatto tra sé e sé in auto, in cui avrebbe ricostruito le fasi del delitto. Tesi sempre respinta dall’imputato, che si è sempre professato innocente.
In aula, la sentenza che ha posto fine, almeno in primo grado ad un processo indiziario, lacrime e disperazione da entrambe le parti: tra i familiari più stretti della vittima e quelli dell’imputato.