Secondo Andrea Vella, avvocato di uno dei tre indagati, accusati di omicidio volontario e in stato di fermo, il suo assistito, Kevin Pellecchia (20 anni) “è molto provato e dispiaciuto, piange, vorrebbe chiedere scusa e parlare con i familiari della vittima”. La notizia è stata lanciata da alcune agenzie di stampa e riportata dal portale “Rieti Life”.
Pellecchia, lo ricordiamo, è uno dei tre indagati (gli altri sono Manuel Fortuna, 31 anni e Alessandro Barberini, 53) ritenuti responsabili dei gravi fatti accaduti domenica sera con il tragico agguato avvenuto sulla Rieti-Terni e la conseguente morte dell’aiuto autista del pullman dei tifosi dell’Estra Pistoia colpito da una pietra. I tre apparterrebbero alla “Curva Terminillo”, il gruppo del tifo più caldo della squadra reatina; almeno due di loro sarebbero legati a gruppi dell’estrema destra.
Nei confronti degli indagati, secondo la Questura di Rieti “sarebbero emersi gravi indizi di colpevolezza”. Le indagini, che stanno proseguendo senza soste e che sembrano aver preso la direzione giusta in poco tempo, devono comunque ancora ricostruire l’esatta dinamica dell’aggressione e le responsabilità dei coinvolti.
La svolta sembra essere arrivata dall’analisi di alcune chat WhatsApp in cui si farebbe riferimento a una missione punitiva pianifica da almeno tre tifosi, quelli sospettati di aver partecipato all’azione. Le loro posizioni, tuttavia, sono ancora al vaglio del Pubblico Ministero Lorenzo Francia e degli investigatori di Squadra mobile e Digos di Rieti.
Oltre a questo… alcune indiscrezioni giornalistiche parlerebbero dell’esistenza della testimonianza di un minorenne; il giovane si sarebbe trovato al di là del guardrail sulla statale proprio mentre avveniva l’assalto. Sarebbe stato lui a dare delle importanti indicazioni agli investigatori.
Di sicuro verrà effettuato il test del Dna sul sasso che ha colpito a morte Raffaele Marianella nella speranza di rinvenire una traccia di chi lo ha effettivamente lanciato.
La società Sebastiani Rieti, intanto, ha comunicato che “si costituirà parte civile nei confronti dei presunti responsabili. Troppo grande – si legge – il danno arrecato al club in termini economici e di immagine”.
Va anche ricordato che, per decisione del consiglio federale della Federbasket, le partite della Sebastiani Rieti in Serie A2 si giocheranno a porte chiuse da ora e fino al termine delle indagini.