BRUXELLES - Dal 13 al 15 ottobre si è svolta a Bruxelles la Settimana europea delle regioni e delle città 2025. L’evento ha riunito migliaia di partecipanti provenienti da tutte le regioni e città d’Europa per scambiare idee su come la politica di coesione dell’UE possa promuovere la crescita sostenibile, l’innovazione e posti di lavoro di qualità. Il programma di quest’anno si è concentrato su tre temi centrali: Coesione e crescita per il futuro, Il diritto di rimanere: Sbloccare il potenziale di ogni territorio e le città che costruiscono domani.
Tra i membri della delegazione ANCI Toscana l’assessore di Pieve a Nievole Erminio Maraia e l’assessora di Monsummano Terme Monica Marraccini insieme al sindaco di Monsummano Terme Simona De Caro. Governatori e rappresentanti regionali europei hanno manifestato davanti al Parlamento UE contro la proposta di riforma della politica di coesione, temendo che possa ingiustamente centralizzare i fondi a favore degli Stati nazionali, indebolendo il ruolo delle autorità locali e regionali. Kata Tüttő, presidente del Comitato Europeo delle Regioni (CdR), ha guidato la protesta contro la riforma della Commissione von der Leyen, sostenendo che snaturerebbe la politica di coesione, tagliando il legame diretto tra Bruxelles e le comunità locali.
La riforma prevede la sostituzione dei circa 540 attuali programmi con 27 Piani di partenariato nazionali/regionali (uno per Stato membro), legando i fondi al raggiungimento di obiettivi di riforma. Le regioni paventano una minore trasparenza, efficacia degli investimenti e un rischio per il governo locale e il supporto alle aree meno sviluppate. La protesta avviene prima dei negoziati su un Quadro finanziario pluriennale (2028-2034) da quasi 2mila miliardi di euro, che, nonostante un aumento nominale delle risorse per la coesione, prevede un significativo cambiamento nella governance e nell’allocazione dei fondi.