RIETI - Ad uno dei cancelli del Palazzetto dello Sport di Rieti è stato affisso uno striscione con scritto “Nascondetevi infami … Sappiamo chi siete”. Un fatto grave, su cui indaga la Digos, anche perché la minaccia pare riferita a chi, testimoniando, avrebbe aiutato ad individuare i responsabili dell’assalto al pullman dei tifosi del Pistoia Basket di domenica scorsa, costato la vita al secondo autista dell’autobus dei tifosi biancorossi.
Intanto i tre ultrà del Rieti fermati l’indomani della tragedia, dopo l’udienza di ieri durante la quale si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, rimarranno in custodia cautelare in carcere, in attesa del processo. Secondo il Giudice reatino infatti vi è “il pericolo di reiterazione del reato” e nel momento del lancio dei massi vi era la “piena consapevolezza della gravità del gesto”. Nelle 9 pagine dell’ordinanza del giudice si leggerebbe anche che i tre erano ben consapevoli che il loro gesto avrebbe potuto avere “conseguenze persino peggiori, laddove fosse stato colpito il conducente principale”.
Intanto a Pistoia, mentre il Comune sta valutando la costituzione di parte civile, dal mondo del basket si stanno organizzando iniziative a supporto della famiglia dell’autista ucciso.
Sull’episodio è intervenuta oggi, in una sua visita in Italia, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, definendolo “atto criminale ingiustificabile”
Striscione intimidatorio a Rieti
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