PISTOIA - Pistoia- Presso la Sala dell’Arazzo Millefiori del Museo dell’Antico Palazzo dei Vescovi, di Pistoia all’interno di “Ostinata Festival: l’arte che non si fa da parte”, in collaborazione con Pistoia Musei, ha presentato “Le cavità del segno” (prima parte).
Un’immersione in uno spazio primordiale, non antropocentrico, dove corpi, materiali e suono si stratificano come sedimenti minerali e onirici. Mani, pelli, ossa, sassi e volti precipitano, si nascondono, riemergono: il gesto diventa segno originario, prima traccia del linguaggio.
Il lavoro indaga la relazione profonda tra gesto e suono, esplorando una dimensione sensibile e vivente dell’immagine. Nelle cavità – luoghi di risonanza, di buio e di origine – il movimento genera suono e il suono scolpisce lo spazio.








