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C'è anche un Vigili del Fuoco pistoiese nel gruppo partito a bordo di un C130 dell'aeronautica militare dall'aeroporto di Pisa per prestare aiuto nel terremoto che ha colpito la Turchia.
Si tratta di 50 unità, 39 provenienti dalla Toscana e 8 dal Lazio; personale specializzato nella ricerca di dispersi sotto le macerie, cui si sommano undici sanitari e sei componenti del dipartimento di protezione civile. Del team fanno parte anche alcune unità cinofile.
Il gruppo è arrivato ad Adana, nel sud del paese, non lontano dal confine con la Siria, nelle prime ore del mattino di martedì 6 febbraio,
Le squadre USAR, sigla che indica la specializzazione dei vigili del fuoco, hanno già operato in contesti simili in Italia e all'estero, per ricercare, sotto crolli prodotti da eventi sismici, esplosioni o altri tipi di dissesti.
Per queste operazioni, i vigili utilizzeranno equipaggiamenti e attrezzature speciali per la ricerca e il soccorso, come geofoni (speciali apparecchi che grazie a sensori che sono in grado di percepire anche i più piccoli rumori provenienti dal sottosuolo), robot, termocamere, le search-cam particolari strumenti che permettono di vedere ciò che accade sotto un crollo ed anche comunicare con le persone che sono rimaste bloccate per poi consentire ai soccorritori di estrarle.
Si tratta di 50 unità, 39 provenienti dalla Toscana e 8 dal Lazio; personale specializzato nella ricerca di dispersi sotto le macerie, cui si sommano undici sanitari e sei componenti del dipartimento di protezione civile. Del team fanno parte anche alcune unità cinofile.
Il gruppo è arrivato ad Adana, nel sud del paese, non lontano dal confine con la Siria, nelle prime ore del mattino di martedì 6 febbraio,
Le squadre USAR, sigla che indica la specializzazione dei vigili del fuoco, hanno già operato in contesti simili in Italia e all'estero, per ricercare, sotto crolli prodotti da eventi sismici, esplosioni o altri tipi di dissesti.
Per queste operazioni, i vigili utilizzeranno equipaggiamenti e attrezzature speciali per la ricerca e il soccorso, come geofoni (speciali apparecchi che grazie a sensori che sono in grado di percepire anche i più piccoli rumori provenienti dal sottosuolo), robot, termocamere, le search-cam particolari strumenti che permettono di vedere ciò che accade sotto un crollo ed anche comunicare con le persone che sono rimaste bloccate per poi consentire ai soccorritori di estrarle.