Una storia d'amore, raccontata in punta di piedi, che si intreccia con quella con la S maiuscola, per le scelte che i suoi protagonisti hanno compiuto.
E' quella raccontata, sul palco del teatro Bolognini di Pistoia da Massimo Caponnetto, in "Amuninni. Storia d'amore e di mafia".
Protagonisti della storia i genitori dello stesso Caponnetto, mamma Bettina e babbo Antonino, magistrato fondatore del pool antimafia di Palermo. Due esistenze che sarebbero potute esistere separate, i due provenivano da due mondi diversi, figlia di una importante famiglia pistoiese lei di un finanziere arrivato dalla Sicilia lui, ma che si sono incrociate per non separarsi.
Lo spettacolo, che rientra nel programma della 28ma edizione del progetto per le scuole "Società e cittadino" ed è tratto dal libro "C'è stato forse un tempo", ripercorre la via dei due giovani, sino all'età adulta e alle scelte come quella di Antonino a tornare in Sicilia dopo l’assassinio di Rocco Chinnici e quindi la fondazione del pool antimafia...