Il dibattito cittadino sul tema dell’uso di glifosate non si placa. Sul punto è nuovamente intervenuta l’Associazione Vivaisti Italiani dopo le recenti dichiarazioni del direttore di Coldiretti Pistoia:
«Coldiretti - si legge nella nota dell’associazione vivaisti - era assente durante la sigla del protocollo d'intesa del 2019 tra l’associazione stessa e Regione Toscana per l’introduzione di buone pratiche nelle coltivazioni vivaistiche al fine di contribuire alla massima riduzione nell’uso di prodotti fitosanitari, in particolare glifosate e promuovere la sostenibilità ambientale».
E si aggiunge: “Coldiretti continua a diffondere inutili allarmismi riguardo all'utilizzo del glifosato. È importante sottolineare che questo erbicida è considerato sicuro e nessuno degli Stati membri dell'Unione Europea si è opposto al suo utilizzo fino a dicembre 2033. Pertanto chiediamo ai vivaisti di Coldiretti che sono nel consiglio di Coldiretti Pistoia se utilizzeranno il glifosato fino al 2033 oppure no?”
Questo il comunicato completo:
Di seguito rispondiamo alle recenti affermazioni di Coldiretti Pistoia riguardo all'uso del glifosato, al fine di chiarire la nostra posizione e quella del settore vivaistico ornamentale.
Protocollo di intesa tra AVI e RTI del 2019: L'accordo del 2019 tra l'Associazione Vivaisti Italiani (AVI), soggetto referente del distretto vivaistico ornamentale della provincia di Pistoia, e la Regione Toscana è una dichiarazione di intenti sulle buone pratiche attuali che Coldiretti, se fosse stata presente, avrebbe conosciuto partecipando almeno alle assemblee di distretto del 19 ottobre 2019 e del 10 settembre 2019. Nel 2019, nessuno poteva prevedere che la Commissione Europea e l'EFSA avrebbero rinnovato l'autorizzazione del glifosato nel 2023 dopo approfondite verifiche scientifiche per 10 anni. Detto questo, AVI e il Distretto vivaistico ornamentale hanno lavorato da subito per ridurre l'uso di agrofarmaci e ottimizzare le risorse idriche, come previsto dal protocollo d’intesa, con azioni concrete quali:
• Il sistema di autocontrollo AutoFitoViv.
• Convegni e workshop per spiegare il sistema di autocontrollo.
• La promozione di pacciamanti in legno da usare in vaso.
• L’adozione dei teli anti infestanti.
• La sburocratizzazione a livello regionale e comunale.
• 3ha di vivai a impatto 0, quali modelli oggetto di sperimentazione
• Il Pistoia FitoLab, al quale ha aderito anche Coldiretti, per prevenire i patogeni in entrata e certificare la qualità delle piante in uscita.
Alla luce di queste considerazioni, sorge spontanea la domanda a Coldiretti e ai suoi rappresentanti: dove si trovava Coldiretti quando l'AVI, soggetto referente del distretto, ha stilato un protocollo d'intesa per ridurre l'impatto degli agrofarmaci con RTI? Questo protocollo, sebbene fosse un accordo di buone maniere, si è concretizzato in progetti significativi portati avanti dall'AVI, come l'AutoFitoviv e l'utilizzo degli ammendanti naturali quali la pacciamatura con il legno. Inoltre, AVI ha combattuto con le amministrazioni per aumentare la percentuale di superficie coltivabile con teli anti infestanti e in vaso anziché in pieno campo, azzerando così l'impatto a terra di qualsiasi agente. Il nostro centro studi, grazie al protocollo d'intesa con la Regione Toscana, ha rilevato un calo dei consumi di agrofarmaci del 40%. Ricordiamo a Coldiretti che il Pistoia Fitolab, ideato da AVI e al quale Coldiretti stessa ha aderito, è un ulteriore tassello per prevenire patogeni in ingresso e monitorare sempre di più e meglio, poiché la prevenzione è fondamentale per il nostro vivaismo.
Sull’Utilizzo del Glifosato su Colture Alimentari Contrariamente a quanto affermato dal direttore Ciarrocchi di Coldiretti, in Italia il glifosato non viene utilizzato per l'essiccamento delle colture alimentari come il grano. Le pratiche agricole in Italia si basano su standard rigorosi che escludono tale utilizzo del glifosato, garantendo così la sicurezza e la qualità delle nostre produzioni agricole. Pertanto il paragone non ci pare calzante. È essenziale ricordare che le alternative al glifosato, sebbene promettenti, devono ancora dimostrare la stessa efficacia e sostenibilità su larga scala. Coldiretti Pistoia, insieme a Coldiretti nazionale, sembra voler disconoscere le scelte dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), che ha autorizzato l'uso del glifosato in Europa per ulteriori 10 anni, fino al 2033, sulla base di valutazioni scientifiche complete che non hanno identificato rischi significativi per la salute umana, animale o ambientale. Crediamo che se la linea di Coldiretti fosse adottata dai suoi associati, si potrebbe verificare una perdita di competitività sui mercati internazionali.