20 segnalazioni che riguardano la mancanza di sicurezza sul lavoro, oltre 300 lavoratori esterni col contratto in scadenza, lavoratori diventati inabili non stipendiati né ricollocati: la denuncia è della CGIL Toscana e riguarda le condizioni lavorative in ALIA.
Il sindacato, che critica la Direzione della Multiutility, chiede “risposte concrete” altrimenti non esclude iniziative di mobilitazione.“Serve – aggiunge - un percorso di reinternalizzazione degli appalti” e il superamento del ricorso a lavoratori esterni tramite agenzie interinali e di somministrazione.
La critica è rivolta anche all’investimento su una gestione del servizio da remoto: “sosteniamo – scrive in una nota la CGIL - che Alia debba concretamente pensare a pulire meglio le strade, organizzare meglio i servizi, fare una raccolta puntuale e accurata invece che disperdere risorse pubbliche in modalità di lavoro che poco hanno a che vedere con questo tipo di attività.
In merito alla sicurezza sul lavoro CGIL parla di 20 segnalazioni tra incidenti veri e propri e situazioni potenzialmente pericolose inviate all’azienda tramite il Rappresentate dei lavoratori per la sicurezza. 18 di queste riguardano il cantiere di San Donnino.
Il sindacato inoltre condanna la gestione dei lavoratori con sopraggiunta inabilità al servizio: “capita – scrive - che si lascino senza stipendio e senza ricollocazione i colleghi che hanno perso le mansioni per cui erano stati assunti, arrivando persino a non intervenire in situazioni di estrema difficoltà personale”.
Cgil critica inoltre la questione dei molti lavoratori degli appalti, “per i quali salari e diritti continuano a essere inferiori a quelli dei lavoratori diretti (che sono circa 2.500)” e l’uso di lavoratori esterni (circa 400 l’anno) per coprire i picchi di lavoro, sfruttando manodopera flessibile senza certezze di stabilizzazione.
Nei mesi passati, a seguito di contrattazione, sono state stabilizzate oltre 100 persone, ma – precisa il sindacato - il 15 settembre scadranno oltre 300 contratti a termine e per la maggioranza di questi il futuro resta poco chiaro.
“Basta con la disorganizzazione – conclude il sindacato - solo attraverso la qualità del lavoro si può garantire la qualità dei servizi”.
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Il Comunicato stampa:
SICUREZZA
La mancanza di programmazione ha portato a una drastica riduzione della capacità dell’azienda di fornire servizi di igiene ambientale efficaci alle città e alle comunità. È ormai evidente come la trasformazione delle modalità di lavoro sia profondamente cambiata con l’introduzione della tecnologia spinta. Questo sistema non può e non deve sostituire quello che è sempre stato il valore aggiunto di questo lavoro, ovvero la presenza capillare di personale sui territori, la conoscenza dei servizi data dall’esperienza acquisita negli anni. Puntare su modalità di gestione completamente da remoto ha generato e avrà effettivi negativi nelle nostre città, basta vedere la quantità di rifiuti abbandonati e le segnalazioni prodotte dagli utenti.
Nessuno è contro l’evoluzione tecnologica ma sosteniamo che Alia debba concretamente pensare a pulire meglio le strade, organizzare meglio i servizi che subiscono continue variazioni e che ricadono sulla vita dei dipendenti (diventa un problema prendere un giorno di ferie), fare una raccolta puntuale e accurata invece che disperdere risorse pubbliche in modalità di lavoro che poco hanno a che vedere con questo tipo di attività.
Non è accettabile che si continui in questa direzione, soprattutto quando si contano già 20 segnalazioni prodotte (episodi indicati dai lavoratori in cui la sicurezza sul lavoro può essere a rischio, da incidenti sul lavoro veri e propri a situazioni potenzialmente pericolose) inviate all’azienda tramite il nostro Rappresentate dei lavoratori per la sicurezza (Rlssa), di cui ben 18 riguardanti il solo cantiere di San Donnino. È inaccettabile che l’innovazione tecnologica (con cui si gestiscono ritiro ingombranti, segnalazione disservizi, ecc) sia utilizzata come alibi per ridurre i rapporti umani ai minimi termini, arrivando a una totale deresponsabilizzazione verso i colleghi più fragili.
RICOLLOCAMENTO DEL PERSONALE
La Fp Cgil Alia e Nidil Cgil inoltre condannano fermamente il tipo di gestione del personale sui lavoratori con sopraggiunta inabilità al servizio: capita che si lascino senza stipendio e senza ricollocazione i colleghi che hanno perso le mansioni per cui erano stati assunti, arrivando persino a non intervenire in situazioni di estrema difficoltà personale. In generale, servirebbero un adeguato supporto e un’attenzione umana verso i lavoratori, che non possono e non devono essere abbandonati a se stessi in momenti di vulnerabilità.
APPALTI E SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO
Critichiamo altresì il trattamento riservato ai colleghi (centinaia di persone) degli appalti, dove salari e diritti continuano a essere inferiori a quelli dei lavoratori diretti (che sono circa 2.500), e l’uso strumentale della somministrazione per coprire i picchi di lavoro, sfruttando manodopera flessibile senza certezze di stabilizzazione. L’uso dei contratti di somministrazione a termine (circa 400 l’anno), senza regole precise e condivise sin dall’inizio, ha effetti devastanti sui lavoratori, che ne pagano il prezzo in termini di precarietà e incertezza. La Direzione si lamenta di non reperire personale, ma è la stessa disorganizzazione aziendale a causare l’allontanamento dei lavoratori che riescono a entrare. Nei mesi passati, grazie alla contrattazione, siamo riusciti a ottenere un numero significativo di stabilizzazioni (oltre 100), sanando parzialmente la situazione precaria degli anni precedenti. , quanto discusso il 26 agosto tra azienda e sindacato ci ha riportati indietro: lavoratori in somministrazione utilizzati come pacchi da spedire in giro, percorsi di stabilizzazione incerti compreso il passaggio a una nuova agenzia di somministrazione ancora non definita. Il 15 settembre scadranno oltre 300 contratti a termine e per la maggioranza di questi il futuro resta poco chiaro. Per la FP CGIL Alia e Nidil Cgil è giunto il momento di superare l’incertezza e garantire ai lavoratori percorsi di dignità, sicurezza e stabilità.
AER
Entro la fine dell’anno dovrebbe esserci il passaggio di Aer in Alia. L’unico tavolo di discussione su questo argomento c’è stato mesi fa e poi nient’altro. I dipendenti vogliono conoscere il proprio futuro.
LE RICHIESTE DEL SINDACATO
Ci appelliamo alla proprietà pubblica affinché le linee di indirizzo siano orientate verso un lavoro stabile, sicuro e dignitoso, con un chiaro percorso di reinternalizzazione degli appalti e il superamento della somministrazione. Solo attraverso la dignità del lavoro si può garantire la qualità dei servizi offerti alle città e ai cittadini, come dovrebbe fare un’azienda pubblica come Alia. Senza adeguate, concrete e urgenti risposte alle nostre richieste non esiteremo a mettere in campo mobilitazioni.