Diminuiscono di quasi il 14% le transazioni immobiliari in Toscana e scendono vertiginosamente gli acquisti con mutui del 30,9%.
Sono solo alcuni degli elementi contenuti nel Tredicesimo rapporto di monitoraggio sulla condizione abitativa “Abitare in Toscana”, curato dall’Osservatorio Sociale di Regione Toscana e Anci Toscana, con la collaborazione del Settore regionale Politiche abitative e IRPET.
I dati, relativi al 2023, non sono solo negativi ma parlano anche delle politiche pubbliche della casa a sostegno dei ceti meno abbienti, con un incremento di 453 alloggi Erp.
“A fronte di un contesto nazionale in cui si è smesso di investire nelle politiche per la casa – ha affermato il Presidente Giani– noi continuiamo a investire per il ripristino e l’ampliamento del patrimonio ERP, gli alloggi a canone sostenibile e la rigenerazione urbana”.
Un problema che la Toscana ha al pari delle altre regioni dove il cosiddetto "inverno demografico" influisce e non poco sul quadro generale. Il +22,3% dell'indice di vecchiaia parla chiaro, racconta di un'Italia in cui sta crescendo la popolazione dei pensionati, mentre sta andando drasticamente a picchio nella voce che riguarda e persone in età lavorativa.
Dati che sono estremamente connessi alla crisi abitativa insieme al capitolo spese. In media servono 7 annualità di reddito per acquistare una casa, che salgono a 23 se si destina a tale scopo il 30% del reddito, ovvero la quota ritenuta economicamente sostenibile per la concessione di mutui. Una forbice che si è ampliata notevolmente negli anni, passando dalle 18 annualità del 1986 alle 27 di oggi.
Attualmente Il 4,1% delle famiglie toscane si trova in una situazione in cui le spese abitative complessive superano il 40% del reddito netto disponibile.
A tornare attuali sono anche gli sfratti che, dopo lo stop durante il periodo pandemico, sono aumentati del 163% rispetto all'anno precedente con poco più di 8600 richieste di esecuzione.
"Noi come Regione stiamo facendo la nostra parte. Purtroppo scontiamo una grande assenza di risorse provenienti dal livello nazionale. La crisi abitativa dovrebbe essere una priorità assoluta, ma il Governo continua a non dare alcuna risposta concreta" ha infine affermato l'assessora alle politiche sociali e alla casa Serena Spinelli.