26/10/2022
Il contributo della manodopera d'origine straniera all'agricoltura pistoiese è superiore alla media Toscana.
A dirlo sono i dati diffusi da Coldiretti Pistoia emersi da una ricerca realizzata in collaborazione con la Fondazione Campagna Amica.
Nei campi della regione, da quelli coltivati a cereali a quelli dedicati al florovivaismo, sono 24mila i lavoratori stranieri, il 42% del totale.
Un dato che in provincia di Pistoia cresce di oltre sei punti, arrivando al 48,9%, con circa 1900 persone impiegate.
Obiettivo dell'indagine su immigrati e agricoltura regionale, analizzare i fabbisogni delle aziende, così da facilitare l'incontro tra domanda e offerta.
I dati dello studio hanno evidenziato quindi come in Toscana, quasi un'azienda agricola su due si trova o si travata in carenza di manodopera, mentre il 53% fa ricorso a lavoratori stranieri soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, con contratti stagionali principalmente per il lavoro nei campi, la gestione dell'allevamento e la pulizia degli stabili.
L'indagine rientra in un più ampio progetto battezzato "Fami Demetra", dedicato all'integrazione socio lavorativa finalizzata alla prevenzione e al contrasto del fenomeno del caporalato, gestito dal Ministero del Lavoro. Un progetto che, a livello locale, è stato declinato dalla Coldiretti in una collaborazione con la Diocesi di Pistoia, iniziando un un'azienda della Valdinievole, dove un gruppo di persone è stato coinvolto per un primo approccio con le realtà produttive agricole della provincia.