• Caro energia, a rischio la produzione del pane artigianale


    13/09/2022

    Se non cambia qualcosa è a rischio il futuro di molti panifici.

    E' l'allarme lanciato dai panificatori pistoiesi di Assipan, l'Associazione del settorei di Confcommercio, come conseguenza dei rincari dei costi energetici.


    “Anche a Pistoia la situazione legata al caro energia diventa ogni giorno più insostenibile per i piccoli e medi panifici artigianali: senza interventi urgenti la produzione rischia di fermarsi in poche settimane”. Così Alessandro Cioni, Presidente Assipan interprovinciale, intervenendo sulla morsa che sta attanagliando tutte le attività produttive e che, adesso, rischia di stritolare quelle di dimensioni più modeste.


    Il dato nazionale riflette una situazione di ampia preoccupazione: nel Paese sono 1350 le imprese della panificazione che potrebbero essere costrette ad abbassare le serrande, per una perdita complessiva di circa 5300 posti di lavoro.


    L’associazione ha lanciato una serie di proposte concrete tramite il Presidente Nazionale Antonio Tassone, per scongiurare questo scenario. Serve - è stato detto - un adeguato e tempestivo credito d’imposta che compensi l’incremento del costo energetico, nonché un tetto massimo a questi costi, già applicato con successo in altri paesi europei come la Spagna e il Portogallo.


    Del resto, è quello che viene ulteriormente rimarcato a livello nazionale, l’attuale impatto dei costi riconducibili alla maggiorazione delle bollette è una scure che corrisponde mediamente al 5% circa del fatturato complessivo aziendale. Da qui alla metà del 2023 - l’allarme - il rischio è dunque quello di veder sparire molti piccoli e medi panifici artigianali, a tutto vantaggio della grande distribuzione.


    Anche per questo Assipan Confcommercio ritiene indispensabili ulteriori misure, come l’immediato inserimento delle imprese della panificazione fra quelle energivore, alla luce soprattutto dell’impatto che tale voce di costo ha sul valore della produzione e, in linea generale, chiede di procedere alla revisione della fissazione dei prezzi del gas sul mercato TTF, ossia l’indice di borsa del gas sul mercato dei Paesi Bassi, dal quale sarebbe opportuno sganciarsi, e di valutare la possibilità di praticare prezzi del gas legati ai contratti di fornitura, cioè sulla base dei prezzi all’importazione che sono notevolmente più bassi di quelli del mercato TTF.


    Inoltre, il contesto economico attuale richiede di riconsiderare l’attivazione della moratoria sui finanziamenti in essere per un periodo di almeno 12 mesi, così come avvenuto in piena emergenza pandemica. Senza questi interventi immediati, il pane artigianale, bene primario per eccellenza, potrebbe altrimenti mancare molto presto sulle tavole degli italiani.


    “Questo quadro - precisa Cioni - rappresenta purtroppo la realtà pura e semplice. Servono soluzioni immediate e forse è già tardi per applicarle. Sul caro bollette gli allarmi sono arrivati puntuali dalle associazioni di categoria, così come dalle singole attività produttive. Questo tergiversare è deleterio: ora bisogna agire per evitare il peggio. I piccoli panifici artigianali, senza potere contrattuale con le grandi compagnie energetiche, rischiano altrimenti di scomparire. Questo messaggio deve essere recepito dalle istituzioni ad ogni livello”.



    Redazione TG60
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