Vogliamo veramente cambiare le cose, anche se abbiamo paura delle denunce, anche di uscire di casa perché siamo una generazione piegata in due dal covid, però i ragazzi sono convinti, sappiamo che uno dei pochi modi per farsi sentire d'avvero.
Nelle parole di Gaia, rappresentante d'istituto del liceo Petrocchi di Pistoia, c'è tutto lo spirito che anima gli studenti dell'artistico impegnati nell'occupazione dell'istituto.
La decisione è arrivata a conclusione di una lunga ed estenuante giornata, cominciata con la convocazione di una assemblea permanente, proseguita con incontri con la preside, il provveditorato e la provincia.
Cuore della mobilitazione le questioni nazionali della scuola, dall'esame di maturità, all'alternanza scuola-lavoro, ma anche questioni locali, come il tema degli spazi dell'isituto ed affermazioni omofobe e razziste che sarebbero state fatte da un docente nei confronti di un ragazzo.
Fuori dalla scuola, per esprimere solidarietà agli studenti, rappresentanti della Cgil, dell'Arci, dell'associazionismo pistoiese.