• Incontro annuale di "Un Raggio di Luce"


    02/10/2022

    Al Nursery campus si è svolto il terzo incontro  dove sono stati presentati   i prgetti in corsi e quelli già realizzati.

    Era presente Davide Cerullo con i ragazzi di Scampia. Davide ha vissuto sulla sua pelle gli effetti di un’infanzia rubata, senza sogni, senza favole, i cui valori non erano la gentilezza e l’altruismo ma il rispetto di regole non scritte, basate sul culto del denaro facile, dell’omertà e dell’oppressione. Nove di quattordici fratelli, è entrato nella camorra all’età di nove anni, per poi cambiare strada fino ad arrivare proprio alla ludoteca.

    Parlare con Davide è come sbirciare da una finestra che dà per una strada mai vista anche se conosciuta per sentito dire: ci ha permesso di osservare le cose da un altro punto di vista.

    Fotografo e scrittore, Davide ha deciso di raccontare un po’ come funziona la ludoteca e le sue attività.


    Com’è nato l’albero delle storie?

    "Dopo aver vissuto tanti anni al nord, sei anni fa ho scelto di tornare nella mia Scampia. Qui, due anni fa, abbiamo aperto la ludoteca ed è nato l’Albero delle Storie: che è un posto magico, un posto da cui i bambini non vogliono andare via, quando arriva l’orario per chiudere piangono,  si  nascondono. Qui trovano uno spazio che dà loro la possibilità di poter essere bambini, di giocare. E allora ci siamo accorti che tutto questo funziona, che funzionano i colori, funziona la magia, funziona la poesia, funzionano i libri, funziona la bellezza, funziona la normalità, funziona l’attenzione. La poesia del figlio, la possibilità di  immaginarsi un mondo altro, la possibilità di credere nel cambiamento, nel fatto che bisogna reinventare la bellezza. E quindi noi non sostituiamo ma cerchiamo di far resistere la bellezza, che è necessaria per convincersi che le cose possano cambiare.

    Quello che fa l’albero è una cosa molto semplice, ci preoccupiamo di creare un clima di normalità, e la normalità è per esempio creare uno spazio di terra, piantare alberi; abbiamo messo delle capre, delle galline, dei conigli. Abbiamo recuperato uno spazio che è diventato uno spazio giochi, per bambini, per mamme. E quindi siccome pensiamo che i bambini dovrebbero crescere soprattutto giocando, cerchiamo di far sì che questo spazio sia uno spazio giochi, uno spazio di lettura, uno spazio magico di fiabe, di favole, uno spazio che diventa casa e si inventa un nuovo modo di stare insieme e di abitare: l’iniziativa aiuta il bambino a fare da solo ma senza lasciarlo solo. Questo è l’Albero delle Storie.





    Gina Nesti
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