La ferita profonda lasciata dalla guerra, esperienza impossibile da dimenticare, e poi quel bisogno quasi impellente di tradurre l’idea di vita in arte. C’è tutto il senso di un percorso artistico, quello di Jorio Vivarelli nello spettacolo sul palco dell’anfiteatro di Villa Stonorov, sede della Fondazione intitolata al maestro in via di Felceti, alle porte della città. Chiamata a dar voce e presenza a "Una festa per Jorio" l’attrice Monica Menchi che ha curato la stesura del testo in una scrittura che ripercorre le tappe fondamentali della vita dello scultore partendo dal periodo della guerra, momento intenso della sua vita per gli insegnamenti ricevuti e per la sua crescita professionale. Dalla sfortuna di vivere il periodo della guerra con le tragiche conseguenze a tutti ben note e soprattutto dalle deportazioni di numerose persone innocenti, nasce nell’artista la necessità di dedicarsi ai valori della vita, riportando nelle opere che produrrà la sofferenza delle persone umane. È questo il periodo in cui lo scultore dà vita a famose opere quali il "Crocifisso" del 1956 posizionato nella chiesa della Vergine a Pistoia e nel 1963 quello per la Chiesa dell’Autostrada del Sole a Campi Bisenzio. Monica Menchi affiancata da un gruppo di musicisti riuniti nella formazione "L’Orchestraccia": Elio Capecchi (voce e chitarra), Leonardo Ricotti (chitarra), Niccolò Pizzicori (contrabbasso), Gianni Bonanni (fisarmonica), Jacopo Ciani (violino), Enzo Panichi (batteria), Daniele Biagini (tastiere) e da Serena Carradori (voce). La serata sarà sostenuta dall’Aido di Pistoia, il cui scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla donazione di organi.