Daniele Maiorino, cognato di Alessio Cini, il tecnico tessile 57enne ucciso lunedì 8 gennaio di fronte alla propria abitazione di Ponte dei Bini ad Agliana, nega qualunque accusa nei suoi confronti. Questa mattina (sabato 20 gennaio) ha riparlato in carcere con il suo avvocato, Katia Dottore Giachino del Foro di Prato, al quale ha confermato la sua innocenza.
All'udienza di convalida del fermo fissata per lunedì alle 9.00 al tribunale di Pistoia, Maiorino intende parlare e ripetere ciò che ha già detto agli inquirenti durante il lungo interrogatorio di giovedì notte e cioè che a suo avviso le indagini - condotte dai Carabinieri del comando di Pistoia e coordinate dal sostituto procuratore Leonardo De Gaudio - dovrebbero rivolgersi verso altri soggetti.
Il suo avvocato definisce infondato il movente ipotizzato dalla Procura (l'idea che, con la morte di Cini e il conseguente affidamento della figlia, avrebbe potuto mettere le mani sull'eredità del cognato) e avanza dubbi anche sulle registrazioni delle telecamere del vicino di casa che avrebbero immortalato le fiamme che avvolgevano il corpo di Cini, ma non gli attimi prima dell'aggressione.
Intanto la figlia di Cini non è più affidata alla famiglia Maiorino, ma allo zio paterno, fratello di Alessio Cini, che abita nel pistoiese.
Marta Quilici