"E' un piccolissimo nostro modo per ricordare questa tragedia che avviene tutti i giorni, poi sale agli onori delle cronache quando succedono cose eclatanti come quella di Cutro di circa un anno fa".
Così Beatrice Iacopini, presidente dell'associazione Acqua Cheta, ha spiegato la scelta di ospitare, presso la bottega del commercio equo e solidale di via della Madonna a Pistoia un frammento della barca naufragata nella notte tra il 25 e il 26 febbraio dello scorso a Cutro, in Calabria.
Furono in 94 a morire nel naufragio dell'imbarcazione partita con circa 180 persone a bordo dalle coste della Turchia; 34 uomini, 26 donne e 34 minori.
Sul frammento di legno arrivato a Pistoia, in un viaggio che toccherà le Botteghe equo-solidali di diverse parti del paese, compare una sigla, KR46M0, lettere e numeri che indicano la 46ma vittima di quella tragedia, un bambino di meno di un anno.
Francesco Rossano