FIRENZE - Chiunque ha figli piccoli sa che c’è una legge incontrovertibile: si ammalano il sabato, la domenica o nei giorni festivi. Per rispondere a questa esigenza, comune a migliaia di genitori, la Regione Toscana lancia un nuovo servizio sperimentale per garantire l’assistenza pediatrica proprio durante i fine settimana e i giorni festivi. Questa novità è il risultato di una legge regionale, approvata all’unanimità dal Consiglio, che risponde a un bisogno fortemente sentito dalle famiglie su tutto il territorio.
Secondo quanto trapela dai palazzi della Regione Toscana, Pescia dovrebbe essere sede della guardia pediatrica in presenza. Il teleconsulto, invece è per tutto il territorio regionale. Entrambe le iniziative sono sperimentali per 6 mesi.
A partire dalla vigilia di Natale, partirà il Teleconsulto pediatrico.
I medici della guardia medica (o di continuità assistenziale) potranno attivare un teleconsulto con pediatri coordinati dall’Azienda ospedaliero-universitaria Meyer. Questo servizio di secondo livello è offerto da pediatri o da specializzandi in pediatria e ha lo scopo di supportare i medici nel fornire risposte più efficaci e specialistiche.
Dal primo gennaio, prenderà il via invece la sperimentazione di veri e propri ambulatori di guardia medica pediatrica. Le sedi saranno distribuite sul territorio per coprire le tre aree vaste nel seguente modo:
◦ Una sede nell’Area Vasta Toscana Centro, come detto l’Ospedale di Pescia dovrebbe essere la sede destinata.
◦ Una sede nell’Area Vasta Toscana Nord Ovest.
◦ Due sedi nell’Area Vasta Toscana Sud Est, un numero doppio giustificato dalla maggiore estensione geografica di quest’area.
Il percorso che ha portato a questa legge è significativo: non si tratta di un’iniziativa istituzionale, ma di una proposta nata direttamente dalle comunità locali. La legge che lo istituisce è infatti una proposta di iniziativa popolare, promossa da un comitato e presentata formalmente dai consigli comunali di Anghiari, Chitignano, Castiglion Fiorentino e Talla, in provincia di Arezzo.
La fase iniziale del progetto è una sperimentazione della durata di sei mesi. L’obiettivo di questo periodo è monitorare attentamente il funzionamento dei due nuovi servizi, mettere a fuoco i bisogni reali delle famiglie e raccogliere dati utili per migliorare ulteriormente il sistema. Al termine della sperimentazione, la Regione avrà altri sei mesi di tempo per analizzare i risultati e individuare le modalità definitive per garantire la continuità assistenziale pediatrica su tutto il territorio regionale, trasformando così l’iniziativa in un servizio permanente e strutturato








