14
I giudici della Corte di Appello di Firenze hanno accolto il ricorso presentato dall’avvocato Ezio Bonanni, Presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, contro la sentenza di primo grado del Tribunale di Pistoia che aveva respinto la richiesta di indennità all’Inail (Istituto Nazionale Assicurazioni Infortuni sul Lavoro) di Susanna Vannucci, moglie dell’autotrasportatore Emilio Corbo, originario di Pistoia, deceduto nel luglio 2012 a soli 62 anni dopo atroci sofferenze per un mesotelioma da esposizione ad amianto.
Nel luglio del 2013 la donna, rimasta vedova con un figlio, aveva visto respingersi la domanda di risarcimento inoltrata all’Inail con la motivazione dell’assenza del nesso causale tra l’attività del coniuge e il mesotelioma.
“Nel ricorso, invece – si legge nel comunicato di Osservatorio Nazionale Amianto – l’avvocato ha sottolineato e provato che l’uomo si è ammalato di mesotelioma ed è deceduto in seguito all’esposizione all’amianto presente nei componenti dei veicoli che ha guidato in qualità di autotrasportatore/artigiano. Non solo, la vittima, del tutto ignara, ha anche usato guanti in amianto per ispezionare freni e motori e per proteggersi dal calore.
Per questo la Corte di Appello ha condannato l’Inail al pagamento in favore della vedova di circa 240mila euro, a cui si aggiungerà la rendita mensile di reversibilità di circa 1800 euro che percepirà per tutto il resto della sua vita".
Nel luglio del 2013 la donna, rimasta vedova con un figlio, aveva visto respingersi la domanda di risarcimento inoltrata all’Inail con la motivazione dell’assenza del nesso causale tra l’attività del coniuge e il mesotelioma.
“Nel ricorso, invece – si legge nel comunicato di Osservatorio Nazionale Amianto – l’avvocato ha sottolineato e provato che l’uomo si è ammalato di mesotelioma ed è deceduto in seguito all’esposizione all’amianto presente nei componenti dei veicoli che ha guidato in qualità di autotrasportatore/artigiano. Non solo, la vittima, del tutto ignara, ha anche usato guanti in amianto per ispezionare freni e motori e per proteggersi dal calore.
Per questo la Corte di Appello ha condannato l’Inail al pagamento in favore della vedova di circa 240mila euro, a cui si aggiungerà la rendita mensile di reversibilità di circa 1800 euro che percepirà per tutto il resto della sua vita".