Pistoia è retrocessa. Lo certifica la sconfitta amara, ma tutt’altro che sorprendente, contro Cremona. Lo certifica soprattutto una stagione sciagurata, mal costruita e peggio gestita. La parola “fallimento” non è un’esagerazione, ma una constatazione obbligata, con un dito puntato in una direzione precisa: la gestione Rowan.
Fin dal primo giorno, qualcosa non ha mai funzionato. Nessun senso di gruppo, nessuna identità, nessun cuore. Una squadra che non è mai stata tale, svuotata, senz’anima e americani che sembravano in passerella più che in missione salvezza.
Rowan ha sbagliato tutto: visione, strategia e comunicazione, ma non è l'unico responsabile e su questo è necessario lavorare per tentare di ripartire e ricostruire; come confermato nel dopogara dal direttore sportivo Marco Sambugaro, il clima all'interno della società e del gruppo è sempre stato di ostilità e soprattutto senza il rispetto dei ruoli.
Ci si riferisce ovviamente all'ex direttore generale Ettore Saracca, assunto come manager, ma senza nessuna esperienza di manager sportivo, che ha creato una spaccatura tra chi era con lui e chi contro di lui, mettendosi di fatto a contrasto con alcuni organi di stampa, ma soprattutto con la tifoseria e con il gruppo staff e squadra. Qualcuno poteva avere il coraggio di mettere all'attenzione pubblicamente tutto questo? Si, probabilmente e forse avrebbe dovuto.
Il futuro? Offuscato. I debiti ci sono, inutile nasconderlo, anche se la società sta cercando altre vie percorribili alla rateizzazione del debito.
Gli americani garantiscono continuità? Anche se Joe David appare convincente, non bisogna dimenticare che lo stesso è arrivato assieme a Rowan e sembra assurdo il suo disinteresse parziale, nonostante l'investimento fatto, per poi rendersi conto che tutto stava sgretolandosi. Che abbia contribuito con dollari sonanti a terminare l'attuale stagione è indubbio, ma questo garantisce la volontà di continuare con un progetto serio? O c'è solo il desiderio di riprendere quanto speso e trovare velocemente un acquirente.
Pistoia merita di più. Merita trasparenza, competenza e passione, non proclami, silenzi e gestioni improvvisate. La retrocessione è un punto di non ritorno: o si cambia rotta davvero, o il baratro rischia di essere più profondo del previsto. Sempre che ci sia il desiderio e soprattutto la possibilità di evitarlo.
Leonardo Cecconi