QUARRATA - Potrebbero essere state una o più coltellate ad aver ucciso Salvatore Blandino, 70 anni, l’uomo scomparso da Quarrata alla fine di giugno, il cui corpo è stato trovato martedì dai Carabinieri di Quarrata, dopo incessanti ricerche, in un campo a Ferruccia di Agliana.
E’ il sospetto (che diventerà certezza soltanto dopo gli esiti degli esami di laboratorio) emerso dall’autopsia svoltasi venerdì sul cadavere dell’uomo.
Martedì notte il figlio Giuseppe, 42 anni, è stato fermato con l’accusa di omicidio e, adesso, dopo l’udienza di convalida di venerdì mattina è arrivata la decisione del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pistoia Patrizia Martucci, che ha convalidato il fermo e accolto la richiesta di custodia cautelare in carcere avanzata dal sostituto procuratore Chiara Contesini. Giuseppe Blandino, dunque, per il momento rimarrà nel carcere di Santa Caterina in Brana, dove si trova da martedì notte.
Nei prossimi giorni gli inquirenti attendono ulteriori informazioni dagli esami di laboratorio, a partire da quello genetico, affidato al prof. Ugo Ricci, che tramite l’esame del DNA accerterà in maniera ufficiale e scientifica l’identità del cadavere, ma potrebbe analizzare anche eventuali altre tracce per verificare, ad esempio, se sul cadavere vi fosse DNA di terze persone.
Ulteriori informazioni arriveranno anche dagli accertamenti autoptici: a causa delle condizioni del corpo (ritrovato un mese dopo la morte) l’esame medico legale, eseguito dal dottor Stefano Pierotti a Firenze, è stato di particolare complessità: prima è stata eseguita una tac, per escludere la presenza di corpi estranei (ad esempio di proiettili), poi l’esame autoptico e infine sono stati prelevati alcuni tessuti per sottoporli ad altri esami di laboratorio.