PISTOIA E PRATO - Scoperta una maxi frode fiscale da 11 milioni di euro legati ai bonus edilizi.
Tre le persone indagate:
L’ideatore (un imprenditore domiciliato in Puglia, ma operante prevalentemente tra Firenze, Prato e Pistoia, con precedenti per reati tributari);
Una commercialista pistoiese, considerata la testa, insieme all’imprenditore, della maxi frode. La professionista infatti, già rappresentante legale di una delle imprese coinvolte, era materialmente incaricata della trasmissione all’Agenzia delle Entrate delle comunicazioni legate ai falsi crediti.
Per questo motivo per entrambi sono stati disposti gli arresti domiciliari.
Il terzo indagato è un prestanome, figura comunque marginale, formalmente intestatario delle società utilizzate per la creazione dei crediti fittizi;
L’operazione, condotta dalla Guardia di Finanza di Prato fin dal 2022, è stata coordinata dalla Procura di Pistoia e ha messo in luce un sistema di creazione e commercializzazione di crediti d’imposta fittizi connessi al cosiddetto “Bonus Facciate”.
Imprenditore e commercialista producevano fatture per lavori di restauro di facciate in realtà mai realizzati e poi, accedendo al bonus statale, ottenevano i crediti di imposta che confluivano in specifiche società con sede a Prato, ma conto corrente in una filiale pistoiese.
Nell’ambito dell’indagine le Fiamme Gialle di Prato avevano già sequestrato:
– crediti inesistenti per oltre 8 milioni e mezzo di euro;
– tre immobili (tra cui una struttura alberghiera, un opificio industriale e un’abitazione privata)
– tre società di capitali, sottoposte a sequestro impeditivo.
Il tutto per un valore complessivo di 11 milioni di euro.
Nei giorni scorsi sono poi scattate le misure cautelari ai domiciliari per la commercialista pistoiese e l’imprenditore, disposti dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pistoia
Bonus facciate, ai domiciliari una commercialista pistoiese
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