PISTOIA - Nel carcere di Pistoia i detenuti sono 96. Dovrebbero essere 63.
Il dato esclude i posti di transito – ovvero quelli temporanei, per detenuti destinati ad altri istituti – , ma comprende anche le persone in semilibertà. Coloro invece che trascorrono tutto il tempo all’interno delle mura di Santa Caterina sono invece 80. Dovrebbero essere soltanto 43.
E’ quanto emerge dalla relazione presentata al Consiglio comunale di Pistoia dal Garante dei Detenuti, l’avvocato Tommaso Sannini. Una relazione che fotografa la situazione del carcere di via dei Macelli al 5 novembre scorso e che mostra una condizione di sovraffollamento e, al contempo, di carenza di personale: le guardie carcerarie sono 57, ma dovrebbero essere 65, dal 2022 la notte mancano sia il servizio medico sia quello infermieristico e invece dei 3 educatori necessari vi è un solo funzionario giuridico pedagogico.
Quella che il garante definisce una “vera e propria esplosione” del numero dei detenuti è avvenuta a partire dallo scorso agosto. A mitigare la sofferenza causata dal sovraffollamento all’interno delle celle, il fatto che queste possono rimanere aperte per diverse ore durante il giorno.
“Se in passato – scrive il Garante – l’istituto si attestava su una soglia media di circa 60 persone, oggi il numero dei ristretti ha superato stabilmente tale soglia, comprimendo lo spazio vitale e le condizioni minime di vivibilità fino ad oltrepassare il limite di tollerabilità tracciato dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali”.
La luce sul carcere si è accesa lo scorso sabato quando, dopo anni che non accadevano episodi simili, un detenuto si è tolto la vita. Dopo quanto accaduto diverse realtà del territorio stanno organizzando per il prossimo 22 dicembre, nel tardo pomeriggio, una fiaccolata, proprio intorno a Santa Caterina.









