PISTOIA - Si è chiuso questa mattina l’incidente probatorio, ossia la perizia irripetibile e lo studio dei luoghi, necessari a far luce sul crollo del solaio all’ex convento di Giaccherino, avvenuto nel gennaio dello scorso anno durante una festa di nozze.
Adesso, dunque, tutto tornerà nelle mani del pubblico ministero che, alla luce di quanto emerso dalle perizie, potrebbe modificare il capo di imputazione da disastro doloso a disastro colposo per i tre imputati, ossia gli attuali proprietari, difesi dagli avvocati Cecilia Turco e Andrea Niccolai.
Il perito infatti ha confermato che la causa del crollo è da cercare nel mancato o parziale riempimento di una volta portante; vizio che risale a tempi in cui il convento non era ancora degli attuali proprietari. Il perito ha aggiunto anche che la diversa destinazione d’uso dell’edificio (da convento a luogo per ricevimenti o feste) avrebbe dovuto imporre una verifica della resistenza della volta. Anche in caso di verifica però non è certo che il vizio occulto sarebbe potuto venire alla luce.
Crollo a Giaccherino, torna tutto nelle mani del PM

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