Quella terribile sera del 13 gennaio 2024, nell’ex Convento di Giaccherino il pavimento della sala in cui ballavano gli ospiti del matrimonio crollò perché la volta del refettorio, sopra la quale vi era il solaio della stanza da ballo, era privo di un efficace riempimento… queste le conclusioni a cui è giunto il perito del tribunale di Pistoia, il professor Giulio Ventura del Dipartimento di Ingegneria del Politecnico di Torino, ascoltato questa mattina nel corso dell’incidente probatorio necessario per far luce su quanto accaduto quella sera.
Il perito ha inoltre spiegato come la proprietà avrebbe dovuto accertare l’idoneità strutturale di tutti i locali, ma che, anche se lo avesse fatto, la verifica molto probabilmente non avrebbe rilevato alcuna anomalia: la volta crollata aveva infatti un vizio costruttivo che non poteva essere rilevato dall’esterno, neanche con un’indagine strutturale di prassi.
Questo, per le difese degli imputati ( gli avvocati Cecilia Turco e Andrea Niccolai del foro di Pistoia) significherebbe che gli attuali proprietari del convento non avrebbero potuto sapere che il solaio sorretto dalla volta non avrebbe potuto sostenere il peso delle persone.
Il prossimo 27 giugno vi sarà un nuovo appuntamento in cui il perito dovrà analizzare anche la relazione storica prodotta dalle difese.
Quella sera le persone che subirono danni a seguito del crollo furono 55. Tra questi, i due sposi. Alcune di queste hanno riportato anche lesioni gravi e permanente, come l’asportazione della milza o lo schiacciamento di vertebre. Per loro erano presenti in Tribunale gli avvocati Federico Bagattini e Alberto Corsinovi del foro di Firenze.
Marta Quilici