PISTOIA - Due preti per Vicofaro. E’ la situazione che si è venuta a creare a Santa Maria Maggiore.
A chiarire i contorni della vicenda, che si articola nei linguaggi del diritto canonico, è stata la Diocesi di Pistoia su due distinti canali, una nota della cancelleria e un comunicato stampa. Una presa di posizione resa necessaria dopo i fatti degli ultimi giorni, con diffusione della notizia della rimozione di don Biancalani dal ruolo di parroco,
“don Biancalani non è stato rimosso dal suo servizio pastorale”, si spiega nel comunicato diffuso.
Non è infatti stato emesso dal Vescovo alcun decreto che ne stabilisca lo spostamento o la destinazione ad altra funzione; l’unica indicazione in questo senso è stata la proposta fatta di guidare l’Ufficio Missionario Diocesano, settore per il quale lo stesso sacerdote ai microfoni di Tvl ha espresso interesse, visto anche il lavoro svolto con i migranti nella parrocchia pistoiese, senza però, ha precisato “porre fine alla vicenda di Vicofaro”.
Proprio sul suo ruolo nella parrocchia cittadina, la Diocesi ha spiegato che questi continuerà a svolgervi il ministero sacerdotale, con la celebrazione dei sacramenti, mentre nell’altra chiesa dove don Biancalani opera, ovvero quella di San Niccolò a Ramini dove esiste un altro progetto di accoglienza di migranti e rifugiati, proseguirà il suo ministero di parroco.
Circa la situazione a Santa Maria Maggiore, dopo aver assunto nel giugno scorso il ruolo di rappresentante legale, il Vescovo Tardelli ha annunciato di aver affidato ad un altro presbitero il ruolo; si tratta di monsignor Patrizio Fabbri, parroco della confinante chiesa di San Biagio, che sarà anche amministratore parrocchiale, una sorta di viceparroco con il compito di gestione della parrocchia, sia dal punto di vista pastorale che amministrativo.
Una nomina provvisoria quest’ultima, avvenuta nei primi giorni di agosto, fatta “al fine di superare alcune criticità che si sono manifestate e che anno bisogno di essere affrontate”.
In pratica dunque sia don Biancalani che don Fabbri saranno presenti a Vicofaro, ma con ruoli e compiti diversi, il primo come sacerdote, il secondo come amministratore e rappresentante legale della parrocchia.
L’orizzonte appare essere quello da tempo annunciato dalla Diocesi, ovvero una riqualificazione degli ambienti, dove per anni sono stati accolti migranti e chiusi a seguito di gravi criticità di sicurezza e igiene, interventi che saranno funzionali ad una riapertura alle attività pastorali e all’accoglienza dei migranti. Gli ospiti di Vicofaro, facendo riferimento a quanti erano presenti ad inizio luglio, spiega la Diocesi “sono stati ricollocati in ambienti idonei dove sono seguiti con competenza e attenzione in percorsi di autonomia”.
Due preti per Vicofaro
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