9
Via Fiorentina, via di Badia, via Girone di mezzo, via dei Pappagalli, via Campi Santi, la strada regionale 435.
Il terzo atto di "Pistoia città delle buche" è una conferma di quello che, come TVL, vi abbiamo raccontato nei precedenti due servizi dedicati al tema.
Niente di nuovo dal punto di vista tecnico: strade distrutte, voragini aperte sugli asfalti e scarsa manutenzione da nord a sud e da est a ovest della città.
Manti stradali in pessimo stato, alcuni da giorni, altri da anni, e che continuano ad interessare i cittadini sia da un punto di vista economico, legato alle sostituzione di componenti dei veicoli danneggiati, sia di sicurezza, poiché gli automobilisti, come confermato nelle settimane scorse ai nostri microfoni, giocano allo scansa buca per evitare gli ostacoli.
Se via di Badia, via Girone di mezzo e la regionale 435 possono avere l'alibi di essere arterie secondarie, non si può dire lo stesso per gli altri casi.
Via Fiorentina ad esempio è uno degli snodi principali tra la piana e Pistoia, trafficata quotidianamente da migliaia di veicoli, presenta diversi punti critici, soprattutto nella zona tra la Capannina e la Casa del Popolo di Bottegone ma anche nel tratto prima di svoltare per via del Casello.
Lo stesso si può dire per la nuova rotonda di via dei Pappagalli a Pistoia. Qui il caso è doppiamente insolito, considerata la fine dei lavori da pochi mesi ma un asfalto già fatiscente, a dir poco.
Anche via Campi Santi, che costeggia il Cimitero Comunale di Pistoia, è vittima di un manto completamente dissestato da buche e rattoppamenti che fanno provare ad ogni guidatore la sensazione di una montagna russa continua.
Infine le periferiche. Perché sì, sicuramente di minor importanza per il traffico intenso, ma lo stato di oggi le vede completamente abbandonate a loro stesse.
Via di Badia e la Regionale 435 sono ancora percorribili, nonostante alcuni tratti in pessime condizioni. E' via girone di mezzo la regina del degrado. Un manto stradale che definire pericoloso sarebbe un vero e proprio eufemismo, ma a descriverla nel miglior modo possibile non possono essere che le riprese fatte sulla strada.
Il terzo atto di "Pistoia città delle buche" è una conferma di quello che, come TVL, vi abbiamo raccontato nei precedenti due servizi dedicati al tema.
Niente di nuovo dal punto di vista tecnico: strade distrutte, voragini aperte sugli asfalti e scarsa manutenzione da nord a sud e da est a ovest della città.
Manti stradali in pessimo stato, alcuni da giorni, altri da anni, e che continuano ad interessare i cittadini sia da un punto di vista economico, legato alle sostituzione di componenti dei veicoli danneggiati, sia di sicurezza, poiché gli automobilisti, come confermato nelle settimane scorse ai nostri microfoni, giocano allo scansa buca per evitare gli ostacoli.
Se via di Badia, via Girone di mezzo e la regionale 435 possono avere l'alibi di essere arterie secondarie, non si può dire lo stesso per gli altri casi.
Via Fiorentina ad esempio è uno degli snodi principali tra la piana e Pistoia, trafficata quotidianamente da migliaia di veicoli, presenta diversi punti critici, soprattutto nella zona tra la Capannina e la Casa del Popolo di Bottegone ma anche nel tratto prima di svoltare per via del Casello.
Lo stesso si può dire per la nuova rotonda di via dei Pappagalli a Pistoia. Qui il caso è doppiamente insolito, considerata la fine dei lavori da pochi mesi ma un asfalto già fatiscente, a dir poco.
Anche via Campi Santi, che costeggia il Cimitero Comunale di Pistoia, è vittima di un manto completamente dissestato da buche e rattoppamenti che fanno provare ad ogni guidatore la sensazione di una montagna russa continua.
Infine le periferiche. Perché sì, sicuramente di minor importanza per il traffico intenso, ma lo stato di oggi le vede completamente abbandonate a loro stesse.
Via di Badia e la Regionale 435 sono ancora percorribili, nonostante alcuni tratti in pessime condizioni. E' via girone di mezzo la regina del degrado. Un manto stradale che definire pericoloso sarebbe un vero e proprio eufemismo, ma a descriverla nel miglior modo possibile non possono essere che le riprese fatte sulla strada.
Il terzo atto di questo nostro viaggio ci racconta nuovamente di strade lasciate a sé stesse, sia per quanto riguarda le zone periferiche che quelle principali. Uno stato di abbandono per cui sono i cittadini stessi a chiedere risposte.
Alberto Cambuli