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E' un vero e proprio inferno quello che stanno vivendo gli abitanti di Casciano, località nel Comune di Pistoia.
Circa un anno fa, il 26 aprile 2024, iniziavano i lavori per la manutenzione del bosco a ridosso delle case.
Gli interventi, condotti da Ferrovie dello Stato, si sarebbero dovuti quindi limitare alla potatura degli alberi, ma di lì a poco sarebbero poi arrivate le brutte sorprese.
Secondo gli esperti quella parte di collina sarebbe stata a rischio frana, tanto da dover immediatamente intervenire per la messa in sicurezza dell'area con la deforestazione.
Allora il 9 maggio 2024 la strada che portava al centro abitato viene chiusa. Su di essa sono stati poi poggiati dei blocchi di cemento per creare ulteriori vie a terrazzamenti per il transito dei macchinari da lavoro. Una scelta che di fatto ha costretto la popolazione a dover lasciare le vetture in un parcheggio situato a 500 metri di distanza dalle case, da raggiungere a piedi.
Per di più la strada che conduce oggi dalla zona di sosta alle case dei residenti è in cattivo stato, difficilmente percorribile soprattutto nelle ore notturne.
L'unico modo per arrivare alla zona abitata attualmente con la macchina è rappresentato dalla grazia di un privato che consente a chi abita la zona di percorrere una via parallela a quella chiusa per i lavori, con annesso lo spazio per il parcheggio.
Disagi che si sono moltiplicati nel tempo: dalla rottura di un cavo della fibra che ha paralizzato per 10 giorni l'accesso a internet, un filo elettrico rotto che avrebbe lasciato alcuni abitanti senza riscaldamento e altri casi come questi.
Ma la rabbia dei residenti è andata anche oltre, non solo perché, a detta loro, si sono sentiti privati di quello che un tempo era parte del polmone verde del piccolo borgo, ma anche perché questo intervento ha portato via a quel terreno piante secolari in pochi giorni.
Un'intera porzione di terreno privata dagli alberi che, durante le piogge, si trasforma in un fiume di fango che si snoda tra le strade del borgo, come documentato dai residenti stessi.
Una situazione che sarebbe dovuta durare solamente alcune settimane per un intervento necessario ma poco invadente, che invece si è trasformato in un vero e proprio calvario sia per i cittadini che per il territorio. Attualmente il cantiere è chiuso e non si ha notizie di quando riprenderanno i lavori.
Circa un anno fa, il 26 aprile 2024, iniziavano i lavori per la manutenzione del bosco a ridosso delle case.
Gli interventi, condotti da Ferrovie dello Stato, si sarebbero dovuti quindi limitare alla potatura degli alberi, ma di lì a poco sarebbero poi arrivate le brutte sorprese.
Secondo gli esperti quella parte di collina sarebbe stata a rischio frana, tanto da dover immediatamente intervenire per la messa in sicurezza dell'area con la deforestazione.
Allora il 9 maggio 2024 la strada che portava al centro abitato viene chiusa. Su di essa sono stati poi poggiati dei blocchi di cemento per creare ulteriori vie a terrazzamenti per il transito dei macchinari da lavoro. Una scelta che di fatto ha costretto la popolazione a dover lasciare le vetture in un parcheggio situato a 500 metri di distanza dalle case, da raggiungere a piedi.
Per di più la strada che conduce oggi dalla zona di sosta alle case dei residenti è in cattivo stato, difficilmente percorribile soprattutto nelle ore notturne.
L'unico modo per arrivare alla zona abitata attualmente con la macchina è rappresentato dalla grazia di un privato che consente a chi abita la zona di percorrere una via parallela a quella chiusa per i lavori, con annesso lo spazio per il parcheggio.
Disagi che si sono moltiplicati nel tempo: dalla rottura di un cavo della fibra che ha paralizzato per 10 giorni l'accesso a internet, un filo elettrico rotto che avrebbe lasciato alcuni abitanti senza riscaldamento e altri casi come questi.
Ma la rabbia dei residenti è andata anche oltre, non solo perché, a detta loro, si sono sentiti privati di quello che un tempo era parte del polmone verde del piccolo borgo, ma anche perché questo intervento ha portato via a quel terreno piante secolari in pochi giorni.
Un'intera porzione di terreno privata dagli alberi che, durante le piogge, si trasforma in un fiume di fango che si snoda tra le strade del borgo, come documentato dai residenti stessi.
Una situazione che sarebbe dovuta durare solamente alcune settimane per un intervento necessario ma poco invadente, che invece si è trasformato in un vero e proprio calvario sia per i cittadini che per il territorio. Attualmente il cantiere è chiuso e non si ha notizie di quando riprenderanno i lavori.
Alberto Cambuli