VICOFARO - Alla parrocchia di Vicofaro, dove da 8 anni Don Massimo Biancalani accoglie i migranti, i trasferimenti sono iniziati. I termini dell’ordinanza di messa in sicurezza degli ambienti firmata dal Sindaco di Pistoia scadono giovedì; a questa la Diocesi ha risposto con un incessante e operoso lavoro di ricollocamento dei migranti, grazie anche all’aiuto della Caritas locale, regionale e nazionale, con l’obiettivo di svuotare gli ambienti per effettuare i necessari lavori di adeguamento e poi ripartire con un progetto di accoglienza più contenuto e adeguato ai locali.
La novità però è che alla vigilia dello scadere dell’atto sindacale, don Massimo Biancalani, affiancato dai suoi legali, ha impugnato l’ordinanza…
Intanto però il lavoro di ricollocamento va avanti e anche quelli di parziale sistemazione dei locali, come la chiesa che adesso ospita soltanto una serie di banchi, all’inizio, per le lezioni di italiano e in un angolo il laboratorio di sartoria.
Don Biancalani ha anche lanciato un appello per chiedere a tutti i “solidali” di riunirsi in un presidio a Vicofaro per difendere quell’esperienza. A questo appello ha risposto il vescovo di Pistoia che ha stigmatizzato e preso le distanze dalle parole del parroco: “A Vicofaro – ha scritto Monsignor Tardelli – la situazione igienico sanitaria non permette più un’accoglienza dignitosa, umana e in sicurezza delle persone. Per questo la Diocesi ha preparato strutture alternative dove i ragazzi possono essere accolti, custoditi e accompagnati verso processi di integrazione e promozione umana. La maggior parte di loro ha già, volontariamente, aderito agli spostamenti che saranno effettuati in libertà e in serenità”.