PISTOIA - 5 indagati per bancarotta fraudolenta, emissioni e utilizzo di fatture false, compensazione di crediti fiscali inesistenti e appropriazione indebita… sequestro preventivo per circa 1.7 milioni di euro.
E’ questo, in estrema sintesi, il resoconto finale della complessa indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Pistoia nei confronti della ex dirigenza della Pistoiese Calcio dell’allora patron De Simone.
Dopo un lavoro certosino… le Fiamme Gialle, coordinate dal Giudice per le Indagini Preliminari, sono riuscite a documentare (con prove documentali, testimonianze, mirati accertamenti economico-patrimoniali e bancari) un articolato sistema di frode, portato avanti, secondo l’accusa, dallo strutturato gruppo imprenditoriale.
E proprio la società arancione di De Simone era stata utilizzata per l’utilizzo e l’emissione di fatture false.
La Pistoiese Calcio, con il passaggio del testimone prima ad un imprenditore tedesco e, poi, ad una società di diritto inglese, era arrivata ad essere controllata, dietro al paravento di una prestanome di origine albanese, da Maurizio De Simone, (già noto alle cronache per precedenti avventure calcistiche con l’Avellino calcio ed il Trapani calcio) supportato da due professionisti, padre e figlio, il primo commercialista (70 anni) e il secondo avvocato (41 anni), anch’essi in passato attivi nel mondo del calcio.
Alla fine sono venuti alla luce quasi 900.000 euro di costi mai sostenuti, attraverso l’utilizzo di fatture false emesse da una società gestita da un quinto soggetto, anch’esso di origini campana che pagava le fatture gonfiate, mascherate da contratti di sponsorizzazione, con la cessione di circa 500.000 euro di crediti d’imposta fittizi; esposizione in bilancio di una perdita inferiore al reale; somme dal patrimonio societario per importi indebitamenti percepiti a titolo di compenso e persino l’appropriazione indebita di autovetture in danno di una società di leasing e già in uso alla squadra di calcio.
Per tutto questo, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Pistoia, la Guardia di Finanza ha dato il via a perquisizioni domiciliari ed eseguito provvedimenti di sequestro (disponibilità economiche e possidenze mobiliari ed immobiliari) per circa 1milione e 700 mila euro.