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Nei giorni scorsi le porte della Chiesa si sono aperte per l'ultimo saluto a Papa Francesco e sono già in procinto di chiudersi per l'inizio del Conclave, fissato per mercoledì 7 maggio.
Saranno i 133 Cardinali chiamati a decidere le sorti di San Pietro ma soprattutto l'orientamento che questa avrà nei prossimi anni.
Aveva già fatto molto parlare la nuova composizione geografica dei porporati, di cui risalta all'occhio la diminuzione degli europei e una crescita importante soprattutto dei prelati dall'America Latina, ma soprattutto dall'Africa, dove si è passati da 18 a 11, e dall'Asia con 23 cardinali, 13 in più rispetto al 2013.
Ed è proprio dall'Asia che potrebbe arrivare il successore di Francesco, per essere il primo Pontefice della storia del continente. Di origini filippine, Luis Antonio Tagle è infatti uno dei favoriti per San Pietro. La presenza sempre più marcata di orientali tra i cardinali e la rapida espansione del cattolicesimo nel continente sono sicuramente carte a favore di Tagle, oltre ad un modus operandi che si avvicina molto alla linea dettata da Francesco nei suoi 12 anni di pontificato.
Davanti a lui però sembra essere favorito il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, figura cruciale per il suo impegno diplomatico nei conflitti mondiali, ma soprattutto fautore dello storico accordo tra Vaticano e Cina nel 2018.
Tra gli italiani si parla tanto anche di Pierbattista Pizzaballa, impegnato da anni in Terra Santa e negli ultimi anni dedicato a ristabilire il dialogo tra israeliani e palestinesi. Un altro è l'arcivescovo di Bologna, nonché presidente della CEI, Matteo Zuppi, anche se meno quotato dei colleghi.
Lo stesso si può dire per Peter Turkson, originario del Ghana, che rappresenterebbe una svolta storica tanto quanto Tagle, considerato che sarebbe il primo Pontefice africano.
Intanto il mondo della Chiesa non si è lasciato affascinare da nomi, orientamenti politici e quant'altro è stato riportato dagli organi di stampa nelle ultime settimane ed ha intimato i fedeli a fare altrettanto, semplicemente attendendo il nome del successore di Bergoglio che arriverà dallo Spirito Santo.
Saranno i 133 Cardinali chiamati a decidere le sorti di San Pietro ma soprattutto l'orientamento che questa avrà nei prossimi anni.
Aveva già fatto molto parlare la nuova composizione geografica dei porporati, di cui risalta all'occhio la diminuzione degli europei e una crescita importante soprattutto dei prelati dall'America Latina, ma soprattutto dall'Africa, dove si è passati da 18 a 11, e dall'Asia con 23 cardinali, 13 in più rispetto al 2013.
Ed è proprio dall'Asia che potrebbe arrivare il successore di Francesco, per essere il primo Pontefice della storia del continente. Di origini filippine, Luis Antonio Tagle è infatti uno dei favoriti per San Pietro. La presenza sempre più marcata di orientali tra i cardinali e la rapida espansione del cattolicesimo nel continente sono sicuramente carte a favore di Tagle, oltre ad un modus operandi che si avvicina molto alla linea dettata da Francesco nei suoi 12 anni di pontificato.
Davanti a lui però sembra essere favorito il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, figura cruciale per il suo impegno diplomatico nei conflitti mondiali, ma soprattutto fautore dello storico accordo tra Vaticano e Cina nel 2018.
Tra gli italiani si parla tanto anche di Pierbattista Pizzaballa, impegnato da anni in Terra Santa e negli ultimi anni dedicato a ristabilire il dialogo tra israeliani e palestinesi. Un altro è l'arcivescovo di Bologna, nonché presidente della CEI, Matteo Zuppi, anche se meno quotato dei colleghi.
Lo stesso si può dire per Peter Turkson, originario del Ghana, che rappresenterebbe una svolta storica tanto quanto Tagle, considerato che sarebbe il primo Pontefice africano.
Intanto il mondo della Chiesa non si è lasciato affascinare da nomi, orientamenti politici e quant'altro è stato riportato dagli organi di stampa nelle ultime settimane ed ha intimato i fedeli a fare altrettanto, semplicemente attendendo il nome del successore di Bergoglio che arriverà dallo Spirito Santo.
Alberto Cambuli