Le banche, ovvero i creditori, chiedono il conto alle Terme SpA. E' di oggi infatti la notizia, prima trapelata e poi ufficializzata dalla stessa amministrazione comunale e dalla regione toscana, che è stata depositata un'istanza di fallimento da parte del pool di banche creditrici alla società terme.
La situazione delle terme di Montecatini, com'è noto, presenta un debito di circa 24 milioni nei confronti delle banche e di 10 milioni nei confronti di soggetti terzi.
Tecnicamente significa che si apre una procedura fallimentare. Lo scopo è quello di trovare delle soluzioni per potere pagare i creditori. Viene nominato un curatore fallimentare con l'obiettivo di individuare le risorse per chiudere i debiti.
"il deposito di un'istanza di fallimento è un fatto che non cambia la situazione della società né la complica." Ha commentato il sindaco di Montecatini Luca Baroncini. Secondo il primo cittadino il ministro del turismo Garavaglia ha chiesto un incontro urgente con Draghi, Cassa Depositi e Prestiti e i soci a Palazzo Chigi per trovare assieme una soluzione celere.
"l'impegno dei due soci pubblici" – si legge in una nota della regione toscana, senza sapere però da chi provengano queste parole – "è quello di trovare una soluzione che possa consentire la continuità dell'attività termale e la salvaguardia del patrimonio pubblico".
"La buona notizia" – aggiunge Baroncini – è che non c'è più tempo per rimandare. Un fallimento potrebbe risultare deleterio – dice il sindaco – per gli interessi degli stessi creditori che prenderebbero meno rispetto ad una trattativa diversa. Gli immobili termali se messi all'asta separatamente è molto difficile che siano acquistati da qualcuno dal momento che non ci si può far altro che termalismo e non avrebbero la garanzia della disponibilità delle acque. Dunque non avrebbero mercato né il valore di realizzo che si ipotizza su carta e resterebbero invenduti non portando risorse a beneficio dei creditori"
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Massimo Pannocchi