MONSUMMANO TERME - Uno è un impianto solare agrivoltaico di circa 74 ettari. L’altro è un parco fotovoltaico di dimensioni notevolmente ridotte, di soli, si fa per dire, 5 ettari. Per il primo è stato presentato un vero e proprio progetto nel 2023 con una revisione nel 2024 e al momento è fermo al ministero per l’ambiente e la sicurezza energetica per le valutazioni e le autorizzazioni ambientali; per il secondo, il cui terreno sarebbe stato individuato nei pressi della località Uggia, è stato fatto solo un sondaggio verbale al comune. Monsummano Terme è quindi area appetibile per la realizzazione di impianti per la produzione di energia pulita. L’impianto solare, per capirsi quello di circa 74 ettari, è stato presentato dalla RNE6 srl e prevede una potenza di picco nominale, cioè il massimo che può raggiungere, di quasi 60 MW che sarà connesso alla Cabina Primaria di e-distribuzione attraverso un cavidotto interrato. Potrebbe sorgere, il condizionale è d’obbligo in quanto ancora il Ministero non si è espresso, su due aree distinte nei dintorni della zona del Fossetto e occuperebbe aree agricole in parte frutto di bonifica, confinante a nord con il Padule di Fucecchio. I due campi sono collocati più precisamente lungo Via del Fossetto; uno appena a sud del centro abitato di Monsummano Terme, tra via del Fossetto e via dei Girasoli (campo 2), l’altro (campo 1) ad ovest delle località Uggia-Pazzera–Bizzarrino e Cintolese. I moduli fotovoltaici – si legge nel progetto – raggiungeranno un’altezza di circa 5 metri mentre l’altezza minima sarà a circa 30/40 cm dal suolo. “Un progetto inaccettabile” per il comune, ci dice il sindaco Simona de Caro raggiunta telefonicamente. “anche se poi in questa materia” aggiunge – non dipende né dai comuni né dalla Regione Toscana, ma direttamente dal ministero.” Secondo il primo cittadino gli impianti fotovoltaici, per i quali non si dice contraria, dovrebbero innanzi tutto essere collocati sui tetti delle case e comunque realizzati su piccoli appezzamenti di terra e non in distese immense al confine con l’area umida dove potrebbero sorgere problemi anche con la migrazione degli uccelli. Di fatto al momento è tutto fermo e sul tavolo del sindaco non sono arrivati aggiornamenti da Roma. Insomma ci sono delle criticità che il sindaco Simona de Caro aveva già sollevato alla presentazione del progetto. Insieme a quello già detto i dubbi sulle ricadute per i cittadini e le aziende di eventuali vantaggi sul conto della bolletta
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