PISTOIA - Nuovo step dell’indagine per bancarotta fraudolenta, emissione e utilizzo di fatture false, compensazione di crediti fiscali inesistenti e appropriazione indebita, relativa alla vecchia gestione (a guida Maurizio De Simone) dell’unione sportiva Pistoiese 1921.
Questa mattina Antonio Gammieri (commercialista di 70 anni) e il figlio Alessandro (avvocato di 41 anni), accompagnati dal loro legale del foro di Napoli Ugo D’Amato, sono comparsi davanti al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pistoia per l’interrogatorio preventivo: un passaggio previsto dalla riforma della giustizia del ministro Nordio, che permette agli indagati di avere maggiore contezza delle carte dell’indagine.
Entrambi i professionisti sono indagati dalla Procura di Pistoia perché avrebbero, secondo gli inquirenti, coadiuvato l’ex patron Maurizio De Simone ad usare strumentalmente la Pistoiese per l’utilizzo e l’emissione di fatture false. Insieme a loro e all’ex patron del club arancione sono indagati anche Matilda Jace, definita dalle fiamme gialle la “testa di legno” ovvero la direttrice fittizia del trust Orange, e Omar Vecchione, a capo della Omav, partner commerciale della Pistoiese fino al dicembre 2022.
Lo scorso 17 luglio, su disposizione del Gip di Pistoia, sono state eseguite nei confronti degli indagati perquisizioni domiciliari e provvedimenti di sequestro di disponibilità economiche e possidenze mobiliari ed immobiliari (tra cui due abitazioni: una a Napoli e una a Cosenza) per un ammontare complessivo di circa 1,7 milioni di euro.
L’indagine pistoiese si intreccia a quella della Procura Europea, nella quale figuravano già indagati Maurizio De Simone, Antonio Gammieri, Matilda Jace, Omar Vecchione e Stefan Lehmann, patron della pistoiese dal gennaio 2022 fino al maggio 2023.