PISTOIA - “Digli a tua madre di vendere il locale, altrimenti tu finisci male“. Sono di questo tenore le intercettazioni di cui questa mattina (11 novembre) il Tribunale di Pistoia ha disposto trascrizione e traduzione. Conversazioni telefoniche registrate dagli inquirenti nell’ambito della maxi indagine condotta da Polizia e Guardia di Finanza e coordinata dalle procure di Pistoia e di Prato, nata nel 2022 dalla denuncia di due ristoratori di Montecatini esasperati dalle continue minacce.
Traffico di droga, estorsione, scommesse clandestine, fatture false ed evasione per milioni di euro, sono solo alcuni dei reati contestati ai componenti di quello che, secondo le due procure, era un vero e proprio sodalizio criminale tra malavita cinese e italiana.
L’obiettivo: assumere il controllo di vari locali della Valdinievole, come Villa Resort, ma anche altri.
Il filone processuale pistoiese, appena entrato nel vivo, vede imputati un cittadino cinese, Hu Yunye (conosciuto come Paolo), dalla cartella esattoriale milionaria, e l’italiano Pierluigi Spera, attualmente in carcere a La Spezia, difeso dall’avvocato Tavernelli del Foro di La Spezia.
“Meglio che andate via, altrimenti chiamo Terracciano”… questa un’altra delle minacce intercettate dagli inquirenti …e il nome speso, per incutere timore, è quello di Giacomo e Francesco Terracciano, padre e figlio, già coinvolti in inchieste di camorra. Pur non imputati nel processo pistoiese, il loro nome torna più volte nei faldoni di indagine, anche sul versante pratese, che si concentra su un giro illegale di agenzie di scommesse e bische, anche online, con puntante anche di 3-400mila euro al mese. Da qui, il nome evocativo dell’operazione, “END GAME”.








