PISTOIA - “Ci siamo opposti alla convalida del fermo e alle misure cautelari in carcere perché a nostro avviso non ci sono elementi per confermarle e le indagini sono ancora in corso“. Le parole sono dell’avvocato Enrico Giuntini, del Foro di Pistoia, legale di fiducia di Giuseppe Blandino, 42 anni, di Ferruccia, accusato dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere del padre Salvatori, 70enne, residente in via della Repubblica a Quarrata.
Nel giorno del patrono di Pistoia, alle 12.30 in punto sono arrivate nel carcere di Santa Caterina in Brana, il giudice per le indagini preliminari Patrizia Martucci e il pubblico Ministero titolare delle indagini Chiara Contesini per l’udienza di convalida del fermo. Un’udienza durata poco più di un quarto d’ora; il Gip si è riservato di decidere.
Il corpo senza vita di Salvatore Blandino è stato ritrovato martedì pomeriggio in un campo in via Branaccia, a Ferruccia di Agliana, dietro al capannone dove il figlio lavorava come fabbro. Secondo la tesi degli inquirenti, il 42enne avrebbe ucciso il padre nella sua abitazione di via della Repubblica a Quarrata, dove sono stati rinvenuti schizzi di sangue sulle pareti, poi avrebbe trasportato il cadavere con un furgone prestatogli da un conoscente in via Branaccia, e qui lo avrebbe sotterrato.