FIRENZE - Il pubblico ministero Leonardo De Gaudio ha chiesto la condanna all’ergastolo per Daniele Maiorino, accusato dell’omicidio del cognato e vicino di casa Alessio Cini, avvenuto l’8 gennaio 2024 nel cortile della villetta tri-familiare di Ponte dei Bini ad Agliana dove abitavano.
Le richieste sono state fatte questa mattina, giovedì 17 luglio, nell’aula bunker del tribunale di Firenze.
A Maiorino è stata contestata l’aggravante della crudeltà, per il fatto che, secondo la ricostruzione offerta dal Pm davanti alla Corte d’Assise, oltre ad aver inferto a Cini il colpo letale alla testa, lo avrebbe anche cosparso di benzina e gli avrebbe dato fuoco, quando ancora era in fin di vita.
Nella sua requisitoria il pm ha ricordato le intercettazioni ambientali nelle quali Maiorino avrebbe ripercorso parlando tra se e se in auto tutte le fasi dell’omicidio, con dettagli che, secondo l’accusa, solo l’assassino poteva sapere.
Ha inoltre ricordato le ristrettezze economiche in cui versava la famiglia dell’imputato, e – invece- la condizione benestante della vittima e della sua famiglia di origine che avrebbero indotto Maiorino a tentare di approfittare della morte di Cini per avere la custodia della figlia e la sua conseguente eredità. Non essendo certo che la situazione economica possa essere stata il movente, e non forse un raptus di rabbia o altro, il pm non ha peró contestato gli abietti motivi.
Presenti in aula sia la famiglia di Daniele Maiorino, sia quella di Alessio Cini.
Tre le parti civili costituite (la figlia della vittima, il fratello e la sorella di Cini e la ex moglie della vittima) che hanno chiesto la condanna di Maiorino e i relativi risarcimenti: 1,5 mln di euro per la figlia, 200mila euro a testa per il fratello e la sorella della vittima. L’avvocato della ex moglie si è invece rimesso alla Corte per la quantificazione del risarcimento.
Omicidio Cini. Chiesto ergastolo per il cognato
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