FIRENZE - Oggi in Corte d’Assise a Firenze si è chiusa la fase istruttoria del processo che vede imputato per omicidio Daniele Maiorino.
L’uomo, lo ricordiamo, è accusato di aver ucciso il cognato e vicino di casa Alessio Cini, la mattina dell’8 gennaio dello scorso anno, quando il 57enne originario di Prato fu trovato morto e semi carbonizzato nel giardino della sua abitazione villetta a Ponte dei Bini, nel comune di Agliana.
Dopo un paio di settimane di indagini gli inquirenti, coordinati dal procuratore Leonardo De Gaudio, individuarono Maiorino come responsabile del delitto. L’uomo, artigiano 58enne, difeso dall’avvocato del foro di Prato Katia Dottore Giachino, si è sempre professato innocente.
Oggi in aula la figlia, la moglie e la cognata di Maiorino hanno ricostruito quella tragica mattinata, mentre, con l’intenzione di smontare il movente economico dell’omicidio, la difesa ha chiamato a testimoniare la commercialista di Maiorino. E’ stato sentito anche il principale committente dell’imputato (artigiano libero professionista), il quale avrebbe confermato la difficoltà di Maiorino di usare il braccio destro a causa di un infortunio, circostanza che la difesa ha sempre evidenziato come impedimento per l’omicidio.
La Corte ha infine rigettato le richieste di perizie genetica (sugli abiti dei vicini di casa), informatica (sulla telecamera del cortile che non ha funzionato al momento dell’omicidio) e medico-legale avanzate dalla difesa. Adesso non rimane dunque che attendere la discussione delle parti, fissata per il 17 luglio e infine la sentenza che sarà il 2 ottobre.