PISTOIA - Manca ancora l’ufficialità ma la strada sembra essere oramai tracciata, lunedì 10 novembre giorno della prima seduta del nuovo consiglio regionale, il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi siederà tra i banchi dell’opposizione, per guidare la coalizione del centro destra.
Mancherebbero però ancora alcuni passaggi che, come direbbe Alessandro Borghese nel celebre programma 4 ristoranti, potrebbero confermare o ribaltare il risultato.
Con il passare delle ore l’ipotesi della rinuncia al seggio fiorentino in favore di palazzo di Giano, appare sempre più flebile.
Per evitare il commissariamento del Comune l’unica strada praticabile per il centro destra è quella della dichiarazione da parte del consiglio comunale della decadenza del primo cittadino, condizione che si realizzerà solo dopo l’accettazione del nuovo incarico e l’insediamento a Firenze tra circa una settimana.
L’altra data chiave è quella del consiglio comunale, che si riunirà nella sala del Grandonio lunedì 17 novembre, appuntamento per il quale ad oggi non ci sono all’ordine del giorno atti o provvedimenti da approvare; solo in quel momento, prendendo atto della scelta di Tomasi, l’assemblea voterà per le decadenza, affidando l’incarico di sindaco facente funzioni alla vice Anna Maria Celesti. Sarà dunque lei in questo caso a guidare l’amministrazione nei mesi che porteranno alle elezioni amministrative, previste tra l’aprile e il giugno del 2026.
Nell’attesa già da tempo impazza il toto nomi per i candidati a sindaco o sindaca; nel centro destra si rincorrono nomi di esponenti della Giunta, i più gettonati sono Sgueglia, Cialdi, Sabella e quello della stessa Celesti, mentre andando fuori da questo perimetro c’è chi ipotizza a figure del partito di maggioranza; nel centro sinistra, che lavora per il campo largo, le strade appaiono due, o un esponente di partito, in primis del Pd, o in alternativa della società civile.
Tomasi: la bilancia pende verso la Regione
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